Palermo: manifestazione di agricoltori, allevatori e pescatori

Agricoltori, allevatori e pescatori dei comitati spontanei uniti saranno mercoledì 20 marzo a Palermo a partire dalle 10.00. Sfileranno in un corteo che partirà da piazza Marina per arrivare a piazza Indipendenza. Protestano per lo stato di profonda crisi economica in cui si trova e chiedono ai governi regionale e nazionale di attuare le operazioni necessarie per il rilancio del comparto.

“Sebbene abbiamo apprezzato quanto in queste ultime settimane il governo regionale stia facendo con la struttura commissariale insediata – dichiara Cruciano Mesi del comitato spontaneo delle basse Madonie e della Valle del Tortro – a partire dagl interventi strutturali per il potenziamento delle reti idriche e l’utilizzo delle dighe per l’irrigazione dei terreni, chiediamo l’istituzione di un fondo di garanzia regionale per le aziende agricole che subiscono ritardi dei pagamenti. Al governo nazionale – prosegue Mesi – chiediamo l’intensificazione dei controlli sui prodotti importati dai paesi extraa europei con adeguamento del regime sanzionatorio e creazione dei presidi fissi dei Nas in tutti i porti italiani con relativi laboratori di analisi, l’ampliamento delle informazioni per il consumatore sulla provenienza e sui requisiti sanitari dei prodotti alimentari indicando eventuali residui di sostanze nocive, anche se rientrante nei parametri di legge e la modifica del regolamento UE 2023/915 inerente alla riduzione dei tenori massimi di alcuni contaminanti negli alimenti.

Sul fronte della Pesca chiediamo il credito d’imposta del 35% sul gasolio, i pagamenti dei fermi pesca obbligatori in tempi certi e celeri, il riconoscimento di un compenso economico per il periodo di fermo pesca obbligatorio previsto per il sistema di pesca “strascico” oltre le giornate aggiuntive e il riconoscimento del mestiere del pescatore come lavoro usurante con conseguente richiesta di accorciare l’età minima di pensione. La manifestazione di mercoledì prossimo – sottolinea Cruciano Mesi – non ha contorni politici ma serve da sprone alle istituzioni governative a fare meglio nell’interesse del settore agroalimentare e della pesca.

“Noi diciamo no – conclude Mesi – al grano contaminato e alla farina di grilli. Scegliamo la tradizione e la qualità delle nostre colture. Siamo contro la carne sintetica. Lottiamo per la prosperità delle piccole imprese che sono l’anima della nostra regione e ci opponiamo all’idea che la Sicilia sia trasformata in un campo di pannelli fotovoltaici. Vogliamo salvaguardare la bellezza e l’integrità del nostro paesaggio, ricco di storia e cultura”.

 

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