Arte e sostenibilità: dai murales antismog ai concerti, al centro l’ambiente

Quanto l’arte può migliorare l’ambiente? Sono molte le forme artistiche che hanno messo e stanno mettendo al centro l’ambiente. La sostenibilità ambientale è un tema ricorrente in tutti i settori artistici.

Lo dimostra chiaramente Acea Energia nella sua infografica intitolata “Eco Art: quando l’arte diventa green”, in cui propone molti esempi sulla sinergia tra l’arte e la sostenibilità.

L’arte riflette la società, e negli ultimi vent’anni, non c’è da meravigliarsi se la sostenibilità ambientale è emersa come un tema chiave in tutti i campi artistici. IlClimateChange Art è un esempio di questa tendenza, in quanto affronta il tema del cambiamento climatico e le sue conseguenze.

L’arte gioca un ruolo essenziale nel comprendere l’emergenza climaticasoprattutto dal punto di vista emotivo.Esistono molti modi per creare arte sostenibile. Ad esempio, gli artisti possono utilizzare materiali riciclati o recuperati, come plastica, carta e metallo. Possono anche usare fonti di energia rinnovabili, come l’energia solare e l’energia eolica, per alimentare i loro studi.

Non solo, l’impatto del murales antismog più grande d’Europa (1000 mq), non è solo emozionale: è in grado di assorbire inquinanti equivalenti a 30 alberi. Stiamo parlando di “HuntingPollution” di Iena Cruz, situato nel quartiere Ostiense di Roma.

E non c’è campo migliore della musica che suscita emozioni e ci fa riflettere sulle nostre azioni. Infatti, sempre più musicisti cercano di mantenere alto il livello di attenzione sulle tematiche ambientali, a partire dai concerti. Basti pensare all’ultimo tour mondiale dei Coldplay, che ha prodotto il 47% in meno di emissioni di carbonio rispetto a quelli del 2016 e 2017.

Anche l’industria cinematografica ha abbracciato la causa ambientale, dando vita a film e documentari di enorme successo. Il cinema diventa sostenibile a partire dal set: l’utilizzo di materiali riciclati, il catering a km 0 o la possibilità di riutilizzare i set e abiti vintagestanno diventando prassi anche in questo settore. E i risultati cominciano ad essere evidenti: il set di “Lazzaro felice” di Alice Rohrwacher, ha prodotto 80 tonnellate di Co2 equivalente, molte meno rispetto alle 1800 tonnellate di una produzione medio-grande.

 

 

 

 

 

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