Ragusa: convegno scientifico su storia e tecnologie

“Dall’uomo del rame all’homo faber”, ossia le svolte tecnologiche che hanno aperto la storia. È questo il tema del terzo convegno internazionale che sarà ospitato a Ragusa il 27 e il 28 luglio per il laboratorio degli annali di storia e un gruppo di atenei e centri di ricerca italiani ed esteri.

La posta scientifica in gioco è davvero alta: quella di cercare di dare delle risposte coerenti e risolutive, ad una serie di quesiti storici riguardanti alcuni grandi fatti che persistono nell’ombra: la scoperta del mare, la nascita delle navi assemblate, la nascita della pietra squadrata con cui furono fabbricate le piramidi egizie e la nascita della scrittura.

Molte tracce portano proprio all’uomo del rame e ad una concatenazione causale di quei passaggi. Questo ha rilevato lo storico delle civilizzazioni Carlo Ruta, direttore scientifico del laboratorio degli Annali con il suo saggio “Homo faber e civiltà” in cui, sulla base di una lettura argomentata di alcuni momenti fondativi della storia, propone linee e modelli che aprono nuove prospettive di studio.

Il convegno di Ragusa, nell’ambito di progetti di ricerca istituiti dal laboratorio, in collaborazione con enti scientifici italiani e di altri paesi, vuole essere un banco di prova e di verifica di questo lavoro che va facendosi ma vuole anche essere l’occasione per slargare il campo d’indagine attraverso un ampio dibattito specialistico che si snoderà nella sede del laboratorio a Ragusa il 27 e 28 luglio.

La sessione mattutina prevede l’apertura dei lavori da Carlo Ruta. Interverrà poi lo storico barese Giuseppe Foglio che traccerà le condizioni per una possibile “fenomenologia della materia”. Nel pomeriggio, la sessione sarà aperta dallo storico del Cristianesimo, Francesco Aleo che focalizzerà le culture del rame e del bronzo tra la tarda antichità e la prima cristianità. L’antropologa Annalisa Di Nuzzo, poi, tornerà al nocciolo protostorico per un esame sulle relazioni tra manualità e genere. Sarà la volta poi della relazione dell’estetica Maristella Trombetta che, prendendo le mosse dal paradigma dell’uomo assemblatore di navi, si concentrerà sullo sguardo cartografico dell’homo faber in età premoderna e moderna. Uno sguardo sulla contemporaneità sarà lanciato dalla studiosa Loredana Di Lucchio che tratterà di design, come declinazione del saper fare, nell’età della digitalizzazione. E sarà poi la volta di Michele Longo che slargherà la prospettiva con un focus sulle lingue nella preistoria, attraverso un approccio ricostruttivo e la definizione di alcune chiavi di lettura. Lo storico dell’architettura Corrado Fianchino, seguendo la traccia paradigmatica del convegno, illustrerà i passaggi delle costruzioni in pietra nella storia.

Un focus sarà aperto, ancora, dall’epistemologo Giuseppe Varnier su un contesto di civilizzazione, seguendo una prospettiva biolinguistica di ispirazione chomskyana. Nei contesti delle mobilità in età del rame, l’archeologo Michele Fasolo relazionerà sulle vie di comunicazione terrestre nella Repubblica di Macedonia e, infine, Marco Leonardi chiuderà i lavori pomeridiani con un contributo storico-filologico su tradizione e innovazione dell’homo faber premoderno nella storiografia di Tommaso Fazello.

La sessione mattutina di venerdì 20 luglio riprenderà i lavori con la storica statunitense Pamela Kile Crossley che, in collegamento streaming, terrà un focus sulle questioni storiografiche legate all’età del bronzo e alla nascita dell’Eurasia. Sarà poi la volta  dello storico dell’età moderna, Emiliano Beri, che illustrerà l’uomo del mare dalla prospettiva del mar Ligure e dell’Alto Tirreno in età moderna. Il paleontologo Alberto Cazzella relazionerà, anche a nome dell’archeologa Giulia Recchia, sull’interazione tra legno, pietra e metalli, nel quadro delle anomalie che contraddistinsero Malta in età protostorica. Seguiranno il contributo dell’archeologo Claudio Giardino sulle tecnologie minerarie e metallurgiche in età pre-protostorica e un focus dell’archeologo Umbertto Tecchiati sulla transizione tra preistoria e protostoria nell’Italia settentrionale. L’egittologo Juan Carlos Moreno Garcia si occuperà poi dell’uomo del Nilo e dell’organizzazione del lavoro agricolo nelle prime età dinastiche. Sarà quindi la volta della storica dell’Impero Romano d’Oriente Sandra Origone, che, prendendo spunto anch’essa dal tracciato del convegno focalizzerà la città, il mercante e il mare nei secoli di Bisanzio. Saranno lette in ultimo una comunicazione della sinologa Giuseppa Tamburello, sui sovrani leggendari della preistoria cinese, e una breve comunicazione dell’archeologo classico Clemente Marconi.

La sessione pomeridiana di venerdì 28 luglio sarà dedicata ad una tavola rotonda, a margine convegno:  «La nascita della scrittura in Homo faber e civiltà di Carlo Ruta. Dibattito su un paradigma». Interverranno Giuseppe Foglio, Giuseppe Varnier e altri studiosi presenti. Le conclusioni saranno tratte da Carlo Ruta che in ultimo annuncerà l’argomento e la data del 4° Convegno internazionale, previsto per la prossima stagione invernale.

A tutti i partecipanti sarà rilasciato un attestato che gli studenti universitari potranno utilizare a fini didattico-accademici. Per informazioni e altro si può chiamare al 347.4862409 oppure inviare un messaggio a: laboratorio.annalidistoria@gmail.com.

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