Barcellona Pozzo di Gotto (Me): si presenta il romanzo d’esordio di Roberta Cannarozzo

L’appuntamento con il romanzo d’esordio dell’imprenditrice Roberta Cannarozzo è per il prossimo 8 febbraio alle ore 17.45 presso l’Auditorium del Parco Maggiore La Rosa di Barcellona Pozzo di Gotto, centro del messinese. Con prefazione del Prof. Francesco Pira che interverrà all’evento, il libro è un “dono” alle generazioni future che parla della memoria dei nonni e della loro impronta nella vita dei nipoti, un amore che va oltre la loro stessa esistenza.

Un evento organizzato dall’associazione Barcellona live, in collaborazione con il comune. Il libro di Roberta Cannarozzo, dal titolo “Non esito neanche un attimo” è edito dalla Kimerik 2023.

Dopo i saluti istituzionali a cura dell’amministrazione comunale, della casa editrice Kimerik e dell’associazione Barcellona live, dialogheranno con l’autrice il professore Francesco Pira e la dottoressa Carmen Duca. A moderare l’evento sarà Cristina Saja e la presentazione sarà allietata dal duo di arpe a cura delle gemelle Sabrina e Simona Palazzolo.

Non esito neanche un attimo” è la frase che Roberta pronuncia tra sé e sé quando ha chiaro in mente il suo progetto e decide di portarlo avanti con passione e determinazione, senza curarsi delle perplessità dei suoi cari: creare una struttura ricettiva in cui si respiri la stessa atmosfera di ospitalità e di gentilezza che contraddistingueva la casa dell’adorata nonna, Matilde.

Ed è proprio a Matilde che l’autrice dedica questo libro, ripercorrendo l’infanzia felice in quel di Licata, dove la casa della nonna era un punto di riferimento, un luogo in cui trascorrere momenti allegri e conviviali con i parenti e in cui lei si era sempre sentita accolta e coccolata. Dipingendo la figura di questa donna colta, garbata e affettuosa, Roberta Cannarozzo dà spazio anche ai momenti più cupi della vita di Matilde, come la perdita dell’amato marito e un secondo matrimonio decisamente infelice, che ha causato non poche amarezze sia a lei stessa che alle sue figlie.

Al nonno prematuramente scomparso sono dedicate delle pagine emozionanti, in cui si percepisce l’intento di mantenere viva non solo la memoria della nonna, ma anche di un uomo che lei non perdeva occasione di ricordare con rimpianto. In questa rievocazione del passato, sia quello vissuto in prima persona sia quello tramandato oralmente, traspare la piena consapevolezza che un ritratto di famiglia non può essere completo e credibile se narrato da un solo punto di vista.

Nella storia di tutte le famiglie vi sono luci e ombre, momenti spensierati e altri più difficili, ma Roberta riesce a rendere bene la complessità di tutte queste sfumature. Attraverso questo viaggio a ritroso nel tempo, tra luoghi, colori, oggetti e odori che compongono il ricordo di Matilde, l’autrice crea un ponte tra passato e presente, mettendo l’accento sull’importanza di un’eredità spirituale che è tuttora parte integrante del suo modo di vivere e del suo essere donna e madre.

 

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