Catania: rubavano cavi di rame all’ex ospedale Vittorio Emanuele, arrestati

In cinque sono arrestati dai carabinieri a Catania perché rubavano cavi di rame all’ex ospedale Vittorio Emanuele. Le manette sono scattate ai polsi per flagranza di reato cinque catanesi tra i 20 e i 31 anni, gravemente indiziati di furto aggravato in concorso.

Nella notte è giunta una richiesta di intervento da parte di personale addetto alla vigilanza privata, che ha segnalato un furto in atto in via Plebiscito all’interno dell’ex presidio ospedaliero Vittorio Emanuele. I vigilantes, dopo aver udito dei rumori provenire dai locali dell’ex farmacia, al loro arrivo hanno notato cinque persone che sono fuggite a bordo di una Fiat Panda nera attraverso l’uscita della struttura dal lato di piazza Vaccarini.

I carabinieri, nel frattempo, sono giunti sul posto ispezionando la zona indicata e hanno trovato, nascosti dietro un muretto, 50 metri di filo inguainato di rame che, probabilmente, i cinque fuggitivi avevano tagliato poco prima prelevandolo da un tombino adiacente e che avrebbero senz’altro trafugato se non fossero stati disturbati dall’arrivo dei vigilantes.

Diversi gli attrezzi da lavoro abbandonati in tutta fretta dai malfattori tra cui uno zaino al cui interno è stata trovata una pinza a pappagallo mentre una cesoia, una tenaglia, una chiave inglese e un cacciavite sono stati trovati sullo stesso muretto. I carabinieri si sono messi sulle tracce dei fuggiaschi, appostandosi pazientemente nella strada senza uscita di piazza Vaccarini proprio nella zona dove si è dileguata la Fiat Panda e dopo qualche minuto hanno notato spuntare proprio l’auto ricercata. A nulla è valso il tentativo di retromarcia effettuato dal conducente dell’auto per eludere l’inevitabile controllo da parte dei carabinieri che hanno identificato tutti gli occupanti, già noti per pregresse vicende giudiziarie e corrispondenti per abbigliamento e fattezze alla descrizione fornita dai vigilantes, oltre che sprovvisti di qualsivoglia valida giustificazione circa la loro presenza in quel luogo nelle ore notturne. La successiva perquisizione veicolare ha permesso di trovare anche un grosso taglierino e una forbice da potare. L’arresto dei cinque giovani è stato convalidato dall’Autorità giudiziaria che ha disposto per il 30enne e il 31enne i domiciliari, mentre per gli altri giovani l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

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