Messina: aggredisce i genitori e distrugge la casa, arrestato

Attimi di paura per una coppia di genitori che si è vista aggredita dal proprio figlio che ha anche distrutto la casa. Il giovane ha dato in escandescenza all’ennesima richiesta di denaro ai genitori.

L’uomo, con problemi di dipendenza da farmaci e trascorsi da tossicodipendente, prima ha minacciato il padre e la madre per poi scagliarsi contro mobili e suppellettili quando ha capito che la sua richiesta non sarebbe stata esaudita.

Sul posto sono intervenuti i poliziotti che hanno trovato l’uomo fuori di sé, a torso nudo e con una grossa pietra in mano con cui stava colpendo l’inferriata della veranda. I genitori, in preda al panico, si erano chiusi denro casa. Il quarantenne aveva distrutto e buttato per aria qualsiasi cosa gli passasse a tiro.

Dopo una lunga opera di persuasione, gli agenti hanno calmato il quarantenne che è stato sottoposto alle cure del caso da parte di personale del 118. I genitori, soltanto dopo, hanno raccontato un crescendo di aggressività e violenza a cui erano stati sottoposti nel tempo dal figlio. In passato l’uomo era stato già arrestato per maltrattamenti nei confronti dell’ex convivente e sottoposto ai domiciliari presso i genitori.

Adesso per l’aggressore si sono aperti i cancelli del carcere di Messina Gazzi dove l’uomo resterà in attesa della convalida dell’arresto. L’arrestato è stato anche denunciato per estorsione.

Ieri, invece, i poliziotti hanno arrestato Giuseppe Rizzo, 40enne di Milazzo, controllato alla stazione ferroviaria di Messina. Con sé aveva 252 grammi di un derivato da canapa indiana. Nel corso di una successiva perquisizione domiciliare è stato trovato un bilancino di precisione nonché tutto l’occorrente per il confezionamento della droga e ulteriori 40 grammi della stessa sostanza.

Per Rizzo sono scattate le manette con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio. Su disposizione dell’Autorità giudiziaria l’uomo è stato trasferito nelle camere di sicurezza del complesso Calipari in attesa del giudizio con rito direttissimo.

 

 

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