Roma: “Nessuno escluso” lo straordinario progetto che promuove la riabilitazione negli istituti penitenziari
Giuffrè Francis Lefebvre insieme al Dipartimento Penitenziario del Ministero della Giustizia e l'Associazione Antigone uniti per il miglioramento delle realtà penitenziarie
Sembra un racconto preso da una favola, invece è la realtà.
Questa è una storia nata da una lettera scritta due anni fa da un detenuto di Vigevano, il quale, dopo aver letto alcuni testi di diritto, chiedeva alla Casa Editrice interessata, la possibilità di poter usufruire di ulteriori testi.
Ecco le parti più salienti della lettera scritta a mano “sono più consapevole dei miei diritti premesso che io come altri detenuti, ma non tutti, sono consapevole del fatto che la reclusione in istituti di pena è frutto del venire meno ad un patto sociale, ed è giusto che mi assuma le mie responsabilità per le mie scelte, giuste o sbagliate che siano, e per questo sto pagando” poi continua “per favore, qualora ci fosse la possibilità di donare testi per poter permettere a chi volesse informarsi sulla propria situazione processuale“.
Da queste parole è nata l’idea di fare nascere il progetto “Nessuno Escluso“. Giuffrè Francis Lefebvre, insieme al DAP – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia – e all’Associazione Antigone, martedì 17 settembre alle ore 16,00 presso il carcere di Rebibbia femminile ha lanciato il progetto, volto a promuovere il tema della riabilitazione sociale delle persone sottoposte ad esecuzione di pena. Un processo che ha visto un lavoro di quasi due anni per realizzare un’iniziativa di solidarietà e di inclusione rivolta a tutta la comunità penitenziaria, per diffondere e rendere il diritto accessibile a tutti.
Giuffrè Francis Lefebvre, con “Nessuno escluso”, mette infatti a disposizione le proprie risorse culturali, autoriali e editoriali all’interno delle carceri italiane, favorendo l’interazione sociale e lo sviluppo culturale e umano. «Il progetto consiste nella possibilità di fare studiare i detenuti. Noi popoleremo la biblioteca delle carceri italiane scelte dal Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria con i nostri testi, con i nostri volumi principali. Daremo la possibilità ai detenuti, di informarsi attraverso le nostre banche dati legali digitali. Organizzeremo insieme al DAP, assieme all’ Associazione Antigone, momenti di riflessione, di approfondimenti sulla cultura giuridica, sulla cultura costituzionale del nostro Paese».
A seguito degli ultimi avvenimenti di cronaca, avvenuti proprio nelle carceri italiani, questa notizia sembra un miracolo. È infatti di pochissimi giorni fa la notizia del dramma che ha interessato il carcere di Regina Coeli, nel cuore di Roma a pochi passi delle vie turistiche di Trastevere. Una notte di fuoco e devastazione, la struttura penitenziaria è stata trasformata in un inferno con locali completamente incendiati, lanci di tegole contro le mura, materassi incendiati, mobili distrutti, porte delle celle divelte, lucchetti ormai inutilizzabili. “Regina Colei .. un tempo simbolo di giustizia, oggi rappresenta un pericolo per detenuti e cittadini”. Queste situazioni di degrado sfociate in questo grido di allarme sono dei segnali che vanno ad aggiungersi alla questione dei forti malesseri vissuti all’interno delle carceri italiani “.. È il sintomo di un sistema al collasso, un grido di aiuto che riecheggia..”.
Pertanto, considerato il contesto sociale del momento, tale progetto non può che essere un’oasi nel deserto, una piccola grande speranza in un contesto drammaticamente ostile e difficile.
Quella della casa Editrice Giuffrè è una storia che parte da lontano e possiede radici sicule. Fondata a Milano nel 1931 da Antonio Giuffrè (nato nel paesino di Naso in provincia di Messina). Già nel 1920 produceva manuali e dispense per le università milanesi, in particolare per l’Università Bocconi, per poi espandere lapropria attività all’intero territorio nazionale sino ad essere riconosciuta quale principale editore italiano nel settore giuridico universitario, professionale e scientifico. D sempre la Casa editrice Giuffrè, ha omaggiato la Biblioteca del paese natio del fondatore (Naso) di ogni nuova stampa giuridica edita. Dal 2017 è stata ceduta da Editions Lefebvre Sarrut e dal 2018 ridenominata Giuffrè Francis Lefebvre.
Da sempre Giuffrè Francis Lefebvre è convinta che la conoscenza del diritto e una maggiore consapevolezza dei propri diritti, renda più liberi tutti, Nessuno Escluso. Su questo principio la giustizia del domani si augura di ritrovare il meglio delle risposte.