Palermo: Chinnici (Pd) interroga il governo sul rischio di perdere finanziamenti

La Sicilia rischia di perdere i finanziamenti finalizzati agli interventi previsti dai fondi nazionali su: contrasto alla povertà, non autosufficienza, dopo di noi, piano sociale, infanzia e adolescenza. È la denuncia di Valentina Chinnici, deputata del Partito democratico all’assemblea regionale siciliana, fatta attraverso un’interrogazione parlamentare rivolta al presidente della Regione, Renato Schifani, e all’assessore della famiglia, politiche sociali e del lavoro, Nuccia Albano. L’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi dallo Spi CGIL nel corso di un incontro tra la Cgil Sicilia e il gruppo parlamentare del Partito Democratico.

“I finanziamenti per la Sicilia, previsti da questi interventi – si legge nell’interrogazione – ammontano ad oltre 150 milioni di euro. Nel caso del Fondo povertà, in particolare, per percepire il 2024 sarà necessario avere rendicontato il 2022; Con la legge di bilancio 2024 è stato, inoltre, introdotto obbligo alle Regioni di effettuare il monitoraggio sulle risorse assegnate ai Distretti Socio-Sanitari e se, da tale monitoraggio, dovessero risultare somme non spese, le stesse andranno restituite allo Stato che provvederà ad incrementare la dotazione finanziaria dei Fondi, con il conseguente risultato che le regioni più virtuose percepiranno più risorse”.

“Nel caso del Fondo non autosufficienza – continua l’interrogazione – per ricevere le risorse delle annualità 2022/2023/2024, è necessario avere rendicontato almeno il 75% di quanto ricevuto nel 2020 e se ciò non avvenisse non sarebbe altresì possibile avviare le procedure per all’assunzione di oltre 150 assistenti sociali”.
Si chiede al Governo – conclude l’interrogazione – se è stato avviato il monitoraggio sulle risorse assegnate ai distretti socio-sanitari; Quale sia la percentuale di somme spese e rendicontate relative ai fondi citati, e per quali annualità; Quali azioni siano state intraprese, nel caso in cui queste percentuali non abbiano ancora raggiunto il 75%, per scongiurare che tali fondi vengano persi definitivamente”.

 

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