Catania: “dare il via al PUG per il bene comune della città”

E’ fondamentale dare il via al PUG per il bene comune di Catania. È quanto è emerso dalla riunione di ingegneri e architetti etnei. “Il piano urbanistico generale – dicono i presidenti degli ordini provinciali etnei di ingegneri e architetti, Mauro Scaccianoce e Sebastia Carlo Greco, che riuniscono circa 8.000 professionisti – sarà il punto di arrivo di un lunghissimo percorso nato nel tempo dalla collaborazione tra amministrazione comunale e tecnici, lavorando su un’idea diversa di comunità urbana e tracciando i contorni di una visione futura della città.

Questo strumento consentirà finalmente di definire gli indicatori entro il quale muoversi, presupposto per le condizioni di sostenibilità e disciplina della materia urbanistica legata alla rigenerazione; funzionale al monitoraggio e quindi al processo continuo di valutazione.

Prima dell’attuale direzione – continuano i presidenti – gli introiti del Comune legati alle pratiche urbanistiche si misuravano in alcune centinaia di migliaia di euro l’anno; dopo qualche tempo il loro ordine di grandezza è passato a diversi milioni. Il direttore dell’ufficio urbanistica Biagio Bisignani ha implementato una serie di nuove procedure che, pur sempre migliorabili, hanno consentito all’ufficio – gravemente carente di risorse umane – di continuare a funzionare. In questa direzione va fatto un ulteriore sforzo per velocizzare le procedure anche attraverso un rinnovato dialogo tra gli uffici e i professionisti. Di più, oltre che nel creare le condizioni perché la città, dopo oltre un sessantennio, abbia un nuovo strumento urbanistico, l’Ufficio e il suo Direttore sono attualmente impegnati nell’attuazione del PNRR e di altri programmi di finanziamento, pertanto riteniamo utile e opportuno, per la comunità catanese, continuare a lavorare nella direzione intrapresa affinché si possano creare le condizioni per il rilancio della nostra città. In questa fase ogni perdita di equilibrio rischierebbe di avere ricadute serie sulla qualità del lavoro, sugli iter burocratici in atto e sui tempi, ahinoi, già troppo lunghi, oltre che sui risultati attesi. Frattanto, siamo certi, le indagini della magistratura faranno il loro corso, chiarendo le posizioni delle parti in causa”.

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