Catania: un arresto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Agenti della polizia di Stato di Catania hanno arrestato l’eritreo Mahmud Seid Mahamud Kar, in esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere emessa il 2 marzo scorso dal tribunale di Catania, divenuta esecutiva il 28 settembre a seguito di pronuncia della corte suprema di Cassazione.

L’uomo è ritenuto responsabile del reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Seid era già stato arrestato dalla polizia il 25 novembre del 2014 in esecuzione di fermo di indiziato di delitto sempre per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.  

Insieme a lui erano stati raggiunti dal provvedimento altri nove eritrei, nell’ambito dell’operazione denominata Tokhla. Agli arresti va aggiunto anche quello dell’eritreo Measho Tesfamariam, eseguito il 2 dicembre in collaborazione con la polizia federale tedesca, per i medesimi reati. Gli arresti sono arrivati al termine di un’indagine che ha colpito l’organizzazione internazionale responsabile della traversata che si è conclusa con il tragico naufragio di un’imbarcazione carica di migranti avvenuto in acque internazionali al largo delle coste libiche tra il 27 e il 28 giugno 2014 e che ha cagionato la morte di 244 persone senza alcun superstite.

L’indagine è stata avviata dopo lo sbarco del 13 maggio del 2014 nell’ambito di Mare nostrum al porto di Catania, della nave della marina militare italiana Grecale con a bordo 206 migranti di varie nazionalità e 17 cadaveri di varia nazionalità. Le indagini hanno consentito di riscontrare l’esistenza di un’organizzazione transnazionale operante in Italia, Libia, Eritrea ed altri stati nord africani che favoriva l’ingresso illegale via mare in Italia di clandestini provenienti dall’Africa.

Tra maggio e settembre del 2014 l’associazione avrebbe organizzato almeno 23 viaggi verso le coste italiana. In Italia sono stati individuati dei sodali dell’organizzazione in Sicilia, Lazio e Lombardia. Loro avevano compito di supporto logistico ai migranti e agli scafisti in arrivo dalla Libia per aiutarli a fuggire prima dalla Sicilia e poi dall’Italia verso altri Stati del Nord Europa. Seid, dimorante a Milano, è intervenuto nella fase iniziale dei trasferimenti organizzando viaggi dal capoluogo lombardo ad altre città del nord Europa. L’uomo, rintracciato a Milano è stato associato al carcere San Vittore.

Maria Chiara Ferraù

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