Barcellona Pozzo di Gotto (Me): concussione e abuso d’ufficio, i particolari dell’inchiesta

Divieto di dimora per il sindaco Materia

Una laboriosa e lunga indagine che ha portato ad otto ordinanze di misure cautelari coercitive ed interdittive nei confronti di amministratori e funzionari del comune messinese di Barcellona Pozzo di Gotto.

Dopo intercettazioni telefoniche, acquisizioni di tabulati, sopralluoghi, analisi e sequestro di documenti ed edifici sono alcuni degli strumenti investigativi che hanno permesso di muovere specifici addebiti.

I destinatari delle ordinenze sono: Angelo Coppolino, ex assessore allo spot e politiche giovanili e sportive, industria, caccia e pesca, servizi demografici e toponomastica, rapporti con i quartieri, programmazione e manutenzione impianti sportivi; Salvatore Di Pietro, vice comandante della polizia municipale; Carmelo Rucci, funzionario dell’ufficio tecnico edilizia privata, concessioni edilizie e sanatoria; Bruno Isgrò, architetto; i tecnici comunali Francesco Livoti e Giuseppe Bonomo; l’ex segretario generale dell’ente, Santi Alligo e Roberto Materia, attuale sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto .

Alcuni immobili al centro dell’inchiesta erano di proprietà di Coppolino e di alcuni suoi familiari. L’assessore esercitava pressioni su tecnici e amministratori compiacenti per occultare le difformità e gli illeciti edilizi.

Coppolino era il registo di tutto che gli faceva trarre un ingiusto vantaggio patrimoniale veniva perpetrate dagli indagati animati dalla speranza di ottenere futuri vantaggi.

Coppolino, ristretto in carcere, dovrà rispondere di concussione, induzione addebita di dare o promettere utilità, abuso d’ufficio e falso; Rucci è stato condotto invece ai domiciliari e dovrà rispondere degli stessi reati. Falso ed abuso d’ufficio sono contestati a Isgrò, Livoti, Bonomo e Di Pietro cui viene contestata anche l’induzione indebita di dare o promettere utilità. Per loro è stata disposta la sospensione da ogni ufficio ricoperto all’interno del comune ad eccezione di Isgrò a cui è stata imposta la misura del divieto di esercitare la professione di architetto per sei mesi.

Alligo dovrà rispondere di atti falsi e favoreggiamento personale. Per lui è stato disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Abuso d’ufficio è il reato di cui dovrà rispondere il sindaco Materia la cui condotta è rappresentata dall’aver revocato illegittimamente l’incarico dell’allora comandante della polizia municipale, sottoposto al divieto di dimora e di ingresso nel comune di Barcellona.

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi