Valle del Mela (Me): inceneritore, sì dal ministero dell’Ambiente

La commissione tecnica del ministero dell’ambiente ha espresso parere favorevole sulla compatibilità ambientale dell’inceneritore del Mela.

A2A segna un altro pesante punto a proprio favore, dopo quello ottenuto con il parere della commissione AIA, il famoso Pic, approvato nel mese di giugno.

“Così com’era successo riguardo al PIC, non possiamo che constatare la cecità di queste commissioni ministeriali rispetto alle gravi incompatibilità ambientali, alle madornali carenze progettuali, alla lampante non conformità dell’impianto con la pianificazione regionale. – così il comitato cittadini contro l’inceneritore del Mela – A questo punto non si può non paventare un atto illegittimo da parte del Ministero dell’Ambiente, che, contravvenendo alla legge, potrebbe concedere l’autorizzazione nonostante il parere negativo vincolante del MiBACT. Contro questa eventualità sono necessarie senz’altro azioni legali, ma anche la protesta dei cittadini.

Eppure solo pochi mesi fa la Commissione VIA aveva bocciato un altro progetto A2A, stavolta riguardante la Centrale elettrica di Brindisi, che prevedeva l’utilizzo del CSS-Combustibile.

Tale bocciatura è stata motivata dalla presenza di gravi carenze nello Studio di Impatto Ambientale. La cosa curiosa è che quelle stesse carenzesono presenti anche nel caso dell’inceneritore del Mela, anche perchè la Società redattrice dello Studio di Impatto Ambientale (la Tauw Italia) è la medesima.

Per di più, nel caso dell’inceneritore del Mela si aggiunge anche la profonda  incompatibilità con il contesto territoriale, con il Piano Paesaggistico già approvato e persino con il vigente Piano regionale dei rifiuti.

Eppure, a distanza di pochi mesi, per il progetto A2A di Brindisi la Commissione VIA ha dato parere negativo, mentre per quello di San Filippo del Mela ha dato parere positivo.

Perché? Cosa è cambiato? La differenza più lampante consiste nel fatto che, mentre a Brindisi la Regione Puglia è intervenuta con decisione nella procedura emettendo un parere negativo ben motivato, altrettanto non è avvenuto nel caso della Regione Sicilia.

E questo nonostante da due anni abbiamo più volte auspicato questo parere. Più volte abbiamo chiarito che le dichiarazioni di contrarietà espresse dal Presidente della Regione Crocetta non sarebbero servite a nulla senza un intervento concreto della Regione nella procedura VIA.

Una contrarietà ripetuta anche in un incontro tenutosi lo scorso mese di Marzo a Torregrotta e di cui esiste un video [1] sulle risposte di Crocetta a domande del tipo “se davvero siete contrari, perché non date un parere negativo nella VIA?”. La discussione che ne è seguita, di cui è riportata la trascrizione nella stessa pagina fb in cui è caricato il video in questione [1], rivela tutta la superficialità con cui il Presidente Crocetta ha trattato la questione e che alla fine purtroppo ha prodotto i suoi frutti avvelenati.

La tesi di Crocetta era che il Ministero sarebbe stato obbligato a chiedere il parere della Regione in una apposita Conferenza dei Servizi e che a quel punto la Regione avrebbe dato parere negativo.

Noi cercammo di chiarire che non funziona affatto così [2], evidenziando, anche con lettere aperte e comunicazioni fatte pervenire all’attenzione di Crocetta, la necessità che un parere fosse inviato al più presto tramite una semplice PEC [3], nonchè il pericolo che, in caso contrario, si avverasse ciò che purtroppo alla fine si è avverato: ovvero la conclusione dell’istruttoria VIA senza alcuna fantomatica Conferenza dei servizi e senza  alcun parere della Regione.

Si tratta dell’Assessore su cui ricadono senza dubbio le maggiori responsabilità per la mancanza del parere, in quanto l’assessorato competente ad esprimerlo era proprio il suo. Anche a lui ed al suo Assessorato abbiamo più volte sollecitato il parere, fornendo peraltro elementi utili alla sua formulazione, ma senza alcun riscontro.Ma all’incontro di Torregrotta Crocetta non era solo, anzi aveva un accompagnatore d’eccezione che, secondo alcuni testimoni, gli faceva da suggeritore: il messinese Maurizio Croce, ovvero l’Assessore regionale dell’Ambiente.

Ciò non ci meraviglia affatto se si considera che nell’estate 2016 l’Assessore all’Ambiente Croce non ha nascosto la sua posizione FAVOREVOLE sull’inceneritore del Mela, lamentandosi anzi di doversi adeguare “alle posizioni espresse dal presidente Crocetta” [4].

Maurizio Croce è notoriamente un Assessore espresso dal PDR, formazione politica che tra l’altro vede in un milazzese, l’On. Beppe Picciolo, il suo maggiore esponente a livello provinciale. Proprio l’On. Picciolo, in occasione dell’insediamento di Croce, ebbe a dichiarare che quest’ultimo era “l’uomo giusto al posto giusto” [5]. Giusto per chi, On. Picciolo? Per i cittadini che rischiano i veleni dell’inceneritore non di sicuro.

Proprio adesso che l’esperienza di Maurizio Croce all’assessorato dell’Ambiente è giunta al capolinea e che c’era la possibilità che un nuovo Assessore potesse finalmente inviare un parere negativo, l’istruttoria VIA si è conclusa: coincidenze?Stupisce che le maggiori responsabilità politiche di quanto accaduto provengano proprio da esponenti della politica locale, che in teoria avrebbero dovuto essere più sensibili alle istanze del proprio territorio.

Peraltro anche il Comune di San Filippo del Mela aveva ormai pronto un corposo e dettagliato parere negativo da inviare nell’ambito della VIA dell’inceneritore. Neanche a farlo apposta l’istruttoria si è chiusa appena in tempo affinchè questo parere non fosse preso in considerazione: anche questa una coincidenza?”

Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela

 

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