Gravina (Ct): via libera al gestore unico dei servizi idrici

Nell’ultimo consiglio comunale di Gravina di Catania è stata approvata l’autorizzazione ad Acoset per l’adesione al gestore unico Catania acqua, secondo l’iter amministrativo stabilito in seno all’assemblea territoriale idrica da tutti i comuni soci. Approvata anche la convenzione per il mantenimento del giudice di pace di Mascalucia.

Lo comunica con una nota il sindaco Massimiliano Giammusso che dice: “con l’ingresso di tutti i soci nel nuovo gestore dei servizi idrici integrati, potrebbe avviarsi un percorso di miglioramento del servizio idrico, soprattutto in termini di progettazione finalizzata all’ottenimento delle risorse del Pnrr e giungendo finalmente, come prevede la legge, alla consegna al gestore unico della rete idrica realizzata dal comune e ancora solo parzialmente utilizzata.

Abbiamo adempiuto all’obbligo di legge che ha delineato l’ingresso in Catania Acque di Acoset, Sidra, Sogip e Ama, nell’attesa che si risolva definitivamente il contenzioso tra la Sie (Servizi Idrici Etnei) e l’Ato idrico, per l’esatta individuazione della società che dovrà svolgere il ruolo di gestore unico nella provincia etnea. Desidero ringraziare i consiglieri comunali presenti, per il loro senso di responsabilità, a partire dal vicepresidente del Consiglio Stefano Longhitano, insieme ai consiglieri Salvo D’Urso, Teresa Campanile, Angela Zanghì, Cettina Cianciolo e Tommaso Maltese”.

“Con il via libera alla convenzione per il mantenimento del Giudice di pace di Mascalucia – continua Giammusso – si garantisce ancora un presidio di giustizia dei Paesi Etnei, un altro servizio “essenziale” per i cittadini. Il provvedimento assume particolare rilevanza soprattutto alla luce dell’ampliamento delle competenze del Giudice di pace, al quale dal 31 ottobre scorso sono state delegate: le cause relative a beni mobili di valore non superiore a cinquantamila euro, nonché quelle relative al pagamento a qualsiasi titolo di somme di denaro non eccedenti lo stesso valore; le cause di risarcimento del danno prodotto dalla circolazione dei veicoli e dei natanti, purché il valore della controversia non superi i centomila euro; i procedimenti di espropriazione presso terzi, purché il valore del credito pignorato non superi i cinquantamila euro. Il documento nasce dalla collaborazione di tutti i Comuni interessati e il Consiglio dell’Ordine degli avvocati. Della questione mi sono occupato più volte visto che coinvolge anche risorse impiegate dai Comuni che, nella maggior parte dei casi, hanno difficoltà a fornire. Ho sollevato infatti il problema anche al coordinamento regionale Anci Sicilia di cui faccio parte – ha concluso il sindaco – per giungere a una soluzione mediata che preveda un intervento del ministero della Giustizia o l’assegnazione di maggiori risorse ai Comuni”.

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi