Messina: asma grave, nuova terapia in “autogestione”

Una nuova terapia con anticorpi monoclonali contro l’asma grave è disponibile al Policlinico di Messina. L’obiettivo è quello di rendere i pazienti “autonomi” soprattutto in questo periodo ed evitare che si rechino in ospedale ogni mese per ricevere la somministrazione. La novità consiste in una penna pre-riempita che consente al malato un’autogestione con una semplice iniezione.

In Italia soffrono d’asma circa 3 milioni di persone. Circa il 10% è colpito da forma grave che si caratterizza per crisi particolarmente serie al punto da costringere ogni anno 4 persone su 10 a ricorrere alle cure del pronto soccorso. In Sicilia si calcola che i pazienti asmatici siano circa 500 mila, dei quali il 5-10% affetto in forma grave, che si manifesta con “fame d’aria” ed episodi di importante difficoltà respiratoria.

Negli ultimi anni la ricerca scientifica e farmacologica ha ottenuto significativi risultati per la gestione di queste forme di malattia. Una delle novità indicate per la cura delle forme gravi di asma allergico/eosinofilo è un anticorpo monoclonale sviluppato anche in una formulazione inserita in un nuovo dispositivo, una penna, che consente di tenere le crisi sotto controllo tramite una semplice iniezione da fare tranquillamente anche a casa.

Il profilo di sicurezza del farmaco è tale che recentemente è stata approvata dall’AIFA anche la formulazione pediatrica (fascia d’età 6-12 anni), la cui somministrazione resta però “tradizionale” e da effettuare sempre secondo il parere e controllo dello specialista. I risultati degli studi clinici, confermati nella ‘real life’, hanno dimostrato che questa cura è in grado anzitutto di bloccare il processo infiammatorio, riducendo le riacutizzazioni, in particolare quelle che provocano un accesso al pronto soccorso o un ricovero in ospedale. Di queste importanti novità ne abbiamo parlato con il professor Sebastiano Gangemi,direttore della Unità Operativa e della Scuola di Specializzazione di Allergologia clinica al Policlinico di Messina.

“L’asma grave è una patologia invalidante che limita il paziente in qualsiasi attività – spiega il prof. Sebastiano Gangemi – Diagnosticarla con certezza e tempestività diventa dunque fondamentale per disegnare nel modo corretto la terapia e restituire a chi ne soffre una qualità di vita accettabile. Questa nuova cura, Mepolizumab, è una delle opzioni a disposizione dei pazienti ed è indicata per il tipo di asma grave ‘eosinofilo’, così chiamato dal nome di specifici globuli bianchi, ampiamente rappresentati nell’infiammazione presente nell’asma. Inoltre grazie a questa ‘pennetta’ pre-riempita di farmaco il paziente può praticare l’iniezione da sé, una volta al mese, in casa invece che in ambulatorio o in ospedale. Si tratta di un grande vantaggio specie in questo periodo storico in cui siamo chiamati a contenere il rischio pandemico da Covid-19. Inoltre da studi che stiamo effettuando con gli altri centri italiani (in particolare con il Registro SANI dei pazienti con asma grave), abbiamo potuto osservare che i pazienti che proseguono la terapia biologica in atto, mantengono un livello basso di riacutizzazioni rispetto agli altri che non fanno terapie con anticorpi monoclonali come mepolizumab”.

Inoltre si stima che i pazienti con asma grave consumino il 50% delle risorse economiche destinate alla cura della malattia, con costi diretti quali farmaci, visite non programmate, accessi ai servizi di emergenza-urgenza e ricoveri ospedalieri e con costi indiretti come perdita di giorni di lavoro o di scuola.

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