Caltanissetta: continua la rottamazione di armi

Continua la rottamazione di armi in provincia di Caltanissetta. Nei giorni scorsi agenti della polizia di Stato hanno ritirato 60 fucili e 50 pistole. Tra le armi rottamate, 40 sono state ritirate cautelarmente nei confronti di persone denunciate per codice rosso o non ritenuti più affidabili a seguito di uso di alcool o droghe.

Armi automatiche e semi automatiche, alcune perfettamente funzionanti, altre non usate da anni, tutte ritirate e già inviate al centro di rifornimento e mantenimento dell’esercito a Palermo per la rottamazione. Si aggiungono più di 700 tra pistole e fucili, ritirati negli ultimi due anni. Gli agenti dell’ufficio armi della divisione polizia amministrativa della questura da mesi sono impegnati a verificare quanto stabilito dalle norme per i detentori di un’arma.

Dal 14 settembre del 2019, lo ricordiamo, chi detiene armi deve presentare ogni cinque anni il certificato medico d’idoneità psicofisica alla detenzione. Lo stesso certificato richiesto per il rilascio del nulla osta all’acquisto.

La certificazione serve per attestare che il richiedente non sia affetto da malattie mentali oppure patologie che ne diminuiscano, anche temporaneamente, la capacità di intendere e di volere o di non assumere, anche occasionalmente, sostanze stupefacenti e psicotrope oppure abusare di alcool.

Il certificato medico viene rilasciato dall’ufficio medico legale delle Asp o da un medico militare della polizia di Stato o del corpo nazionale dei vigili del fuoco. Il richiedente è tenuto a presentare un certificato anamnestico rilasciato dal medico di famiglia, di data non anteriore a tre mesi. Sono esentati dall’obbligo di presentazione i detentori che siano anche titolari di licenza di porto d’armi in corso di validità. In caso di licenza non più rinnovata, i cinque anni decorrono dalla scadenza dell’ultimo rinnovo. Le persone che non consegnano al controllo il certificato agli uffici di polizia o alla stazione dei carabinieri che avevano ricevuto le denunce di detenzione, riceveranno una diffida per la presentazione dello stesso certificato. Se nei successivi 60 giorni la certificazione non sarà presentata, le armi saranno ritirate in via cautelare dalle forze di polizia e saranno segnalati al prefetto per la successiva emissione del divieto di detenzione armi.

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