Cucina: il “bianco mangiare”, il sapore di un amore perduto

Da oggi inauguriamo una nuova rubrica di ricette siciliane corredate da storie a volte inventate e da leggende raccolte da Michelangelo Mascellaro. La prima ricetta che ci viene proposta parla di gusti delicati e odori che ricordano un amore mai consumato, un amore mai vissuto per limitazioni imposte dalla legge: il biancomangiare.

È la storia dell’amore di un ufficiale arabo nei confronti, a dire della leggenda, della principessa Eleonora D’Angiò. Fra gli ufficiali e i nobili , però, non potevano intercorrere relazioni amorose, pena la morte dell’ufficiale.

La principessa Eleonora D’Angiò amava il profumo del gelsomino e ogni mattina si affacciava al balcone per respirarne il profumo che la brezza portava con sé insieme a sguardi furtivi che svelavano il malcelato sentimento d’amore. L’ufficiale sapeva bene che se avesse dichiarato il suo amore sarebbe andato incontro a morte certa. Ma la passione fu tanta che un giorno, ben consapevole del suo destino, le dichiarò il suo amore, ma prima di morire espresse un desiderio: preparare un dolce per lei utilizzando per guarnirlo il suo fiore preferito: il gelsomino. Dopo accolse la morte, inevitabile.

Da tradizione in Sicilia in estate si prepara il latte di mandorla. In casa una volta si legava una tela alle gambe di una sedia capovolta e poggiata sul tavolino e piano piano sul fondo in una bacinella si raccoglievano le gocce di latte di mandorla. Le mandorle venivano prima tritate, poi spremute e lasciate a macerare nell’acqua. Dalla spremitura della tela si ricavava un liquido bianco, quasi dello stesso colore del latte che, servito freddo, dissetava le gole dei siciliani nelle calde giornate estive.

Il bianco è ottenuto miscelando tutti i colori, così racconta la scienza, ma nello stesso tempo un oggetto bianco è tale perché la sua struttura non è fatta per assorbire la luce visibile. L’oggetto appare esattamente dello stesso colore della luce che lo colpisce. È come se fosse invisibile, ma si trova lì, nella nostra vita. Un qualcosa di invisibile e allo stesso tempo tangibile come il sentimento d’amore che legava l’ufficiale arabo alla principessa siciliana.

Per fare questa ricetta del bianco mangiare abbiamo usato dunque il latte di mandorla come accade ancora oggi nel territorio di Modica, nel ragusano, dove non si utilizza il latte come accade invece in alcune versioni isolane.

Bianco Mangiare

Dosi per 6 persone

Ingredienti:

Latte di mandorla 1L

Zucchero semolato 200 gr.

Amido di mais 90 gr.

Scorza di un limone biologico

Granella di pistacchio q.b.

Cannella in polvere, 1 cucchiaino

Esecuzione:

Si inizia sciogliendo l’amido con un po’ di latte in una ciotola. Setacciare poi l’amido per evitare la formazione di grumi. In un pentolino a fondo spesso mettere lo zucchero con tutto il latte rimanente, la scorza di limone e la cannella e unire il composto precedentemente realizzato con l’amido.

Si scalda il tutto a fuoco lento, mescolando di continuo con una frusta fino a quando il bianco mangiare inizia ad addensarsi. Allontanare poi dal fuoco e versare il composto negli stampi. Se si utilizzano delle forme non in silicone, si consiglia di bagnarle prima di versare la crema, in modo da facilitarne il distacco al momento di sformarle.

Aspettare che il bianco mangiare si raffreddi e giunga a temperatura ambiente e poi riporre in frigo e lasciare riposare per una notte.

Mezz’ora prima di servire il bianco mangiare, sformarlo e decorare a piacimento con granella di pistacchio e fiori di gelsomino.

(Michelangelo Mascellaro)

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