Tortorici (Me): la giunta e il consiglio restano al loro posto

E’ ferma intenzione della giunta e dei consiglieri di maggioranza proseguire nella propria attività istituzionale, con equilibrio e con senso di responsabilità”. È questa la posizione dei consiglieri di maggioranza e della giunta oricense e guidata oggi dal vicesindaco Luisa Foraci dopo l’arresto del sindaco per fatti non inerenti all’attività politico-amministrativa dell’Ente.

“Valutato che i fatti contestati non attengono alla vita politica ed amministrativa di questo comune – prosegue la nota – e sono anteriori alla nascita e crescita del nostro progetto politico, riteniamo che gli stessi non incidano nello svolgimento del mandato e nella vita politica e amministrativa. Ribadiamo fiducia e apprezzamento per l’operato della magistratura e delle forze dell’ordine e siamo certi che il sindaco, Emanuele Galati Sardo, nelle opportune sedi chiarirà la sua posizione”.

Non si è fatta attendere, dunque, la risposta della maggioranza al comune di Tortorici alla richiesta di ieri di dimissioni spontanee da parte del consigliere di minoranza ed ex candidato a sindaco, Antonio Paterniti Mastrazzo. “In un momento estremamente delicato – si legge in un comunicato congiunto di giunta e consiglieri di maggioranza – che ci vede affrontare tematiche quali stabilizzazione dei precari, dissesto economico-finanziario, edilizia scolastica, completamento dell’iter per l’approvazione del PRG etc.

È nostra volontà dare seguito al percorso amministrativo indicato agli elettori – procede il comunicato – e condiviso dalla maggioranza della collettività tutelando, inoltre, l’immagine della Tortorici vera, onesta e laboriosa che apprezza ed invoca l’azione giudiziaria produttiva di effetto positivo sul tessuto economico-sociale e prendendo le distanze dalle generalizzazioni e dalle speculazioni mediatiche”.

Non accolgono l’invito alle dimissioni i consiglieri e gli assessori di maggioranza perché “avvalleremmo lo scorretto tentativo di generalizzare le condotte contestate, identificando il paese di Tortorici e tutti i cittadini con condotte illecite  (che vanno comunque e sempre condannate), accostando i fatti di cronaca alla vita politica amministrativa dalla quale, invece, risultano autonomi e lontani.

Stranizzano e non si comprendono – prosegue la nota – più o meno qualificati inviti ai consiglieri a dimettersi, soprattutto da parte di coloro che, per fatti attinenti allo svolgimento dell’attività amministrativa accertati da sentenze di primo grado, in passato non hanno mai preso alcuna posizione”.

In merito alle dimissioni dei consiglieri di minoranza, invece, “le uniche valide – si legge – sono quelle del capo gruppo di minoranza Antonio Paterniti Mastrazzo, mentre le altre e le rinunce alla surroga sono prive di qualsivoglia effetto giuridico. Per la singola surroga si procederà a norma di legge”.

Saranno accettate solo le dimissioni del capogruppo perché al protocollo è giunta solo quella di Paterniti Mastrazzo che ha anche consegnato le dimissioni degli altri consiglieri Sebastiano Conti Mica e Flavia Galabto Muscio, non presenti però all’atto del deposito al protocolloe. “Nulla, invero, è pervenuto al comune in nessuna forma, in relazione alla posizione del consigliere Flavia Elisabetta Marino”. Sempre Paterniti ha inoltre consegnato le rinunce alla surroga da parte degli altri membri della lista delle scorse amministrative e cioè Antonella Foti, Carmelo Ciancio, Rosario Maria Contiguglia, Sebastiano Destro Pastizzaro, Antonino Parasiliti e Micaela Salvà Babbalacchio, anche loro non presenti all’atto del deposito al protocollo. Si precisa – continuano giunta e consiglieri di maggioranza – che secondo la normativa vigente (art. 174 dell’OREl e art. 38 del TUEL e come specificato nella circolare n.15 del 2007 dell’assessorato regionale alle autonomie locali, le uniche dimissioni valide sono quelle del capo gruppo di minoranza, Antonio Paterniti Mastrazzo, mentre le altre e le rinunce alla surroga sono prive di qualsivoglia effetto giuridico. Per la singola surroga si procederà a norma di legge”.

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