Catania: operatore ecologico interrompe pubblico servizio

Agenti della polizia di Stato di Catania hanno eseguito controlli straordinari per tutelare la riserva naturale Oasi del Simeto. Qui nel tempo sono stati consumati molteplici reati ambientali.

Particolar rilievo assume il controllo effettuato nei pressi di un villaggio dove gli agenti hanno notato l’operatore ecologico uscire a bordo della propria auto e, una volta sceso, vestito con la divisa della società che opera in materia di raccolta e gestione rifiuti, buttava un sacco di rifiuti nero e di grandi dimensioni nei cassonetti urbani, poi accertato essere rifiuti indifferenziati quali plastica, umido e altro ancora.

Attesa la palese violazione amministrativa, consistente nell’aver conferito rifiuti fuori dalla fascia oraria consentita, ha permesso di rilevare che l’artefice di tutto ciò era stato un operatore ecologico che è stato sanzionato amministrative.

Circostanza di rilievo è che l’operatore, oltre ad indossare l’uniforme di operatore ecologico, aveva con sé l’attrezzatura da lavoro consistente in una palette, una scopa e altro ancora, attrezzatura che aveva appena utilizzato per spazzare la strada nel villaggio dove abita.

Nel corso delle indagini gli agenti hanno acquisito dichiarazioni testimoniali e la documentazione presso la sede societaria presso cui lavora, riguardante le timbrature degli orari di lavoro di detto operatore.

Per cinque giorni l’operatore ecologico andava a firmare alle 06.00 ad inizio turno di lavoro, per poi andare nel quartiere San Cristoforo e poi alle 09.20 senza autorizzazione abbandonava la zona che avrebbe dovuto pulire e si recava in detto Villaggio dove abita per stare in parte a casa e nel restante tempo spazzare la via di fronte a casa sua e per poi gettare rifiuti fuori orario nella zona dell’oasi del Simeto.

A fine turno di lavoro, alle 12.20 circa, si recava presso il punto firma più vicino per l’uscita attestando falsamente di aver pulito regolarmente le vie pubbliche. L’addetto alla vigilanza della società aveva effettuato una ricognizione dell’area assegnata al lavoratore ed effettivamente ha appurato che la via pubblica non era spazzata di qualità e che vi era una sporcizia pregressa.

L’operatore ecologico ha ammesso le proprie responsabilità e ha chiesto retroattivamente i permessi orari che ovviamente non gli sono stati accolti, in quanto aveva già timbrato falsamente l’entrata e l’uscita dal luogo di lavoro. L’uomo è stato denunciato per interruzione di pubblico servizio.

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