Messina: “tavola sincera”, sequestrate 3,8 tonnellate di cibo

Ammontano a quasi 4 tonnellate i cibi sequestrati dai carabinieri dei reparti tutela agroalimentare di Torino, Parma, Roma, Salerno e Messina nel corso dell’ultimo mese.

I sequestri, per un valore di oltre 33 mila euro, hanno portato anche alla denuncia di 4 titolari di attività ristorative e del direttore di un supermercato per tentata frode e frode in commercio aggravata. Contestate 24 sanzioni per l’ammontare complessivo di 98.834 euro.

In particolare, dai riscontri effettuati dai carabinieri per la tutela agroalimentare presso le ditte monitorate è emerso che nelle province di Torino, Cuneo, Novara, Vercelli, Genova, Milano, Sondrio e Pavia sono state accertate irregolarità amministrative per 57.834 euro nei confronti di società, panetterie, ristoranti, aziende vitivinicole e caseifici poiché utilizzavano referenze di prodotti a denominazione di origine protetta in assenza di autorizzazione dei consorzi competenti, etichette non conformi ai disciplinari di produzione delle Dop e prive delle indicazioni obbligatorie relative agli allergeni e alle norme di leale informazione.

I proprietari di tre aziende vitivinicole della provincia di Sondrio son ostati diffidati ad ottemperare alla corretta registrazione dei prodotti vinosi in ingresso e uscita.

In una società lombarda sono stati sequestrati 76 cartoni di spezie miste contenenti solfito di sodio E221 per un totale di 1.520 kg il cui uso è vietato nelle carni destinate alle macellerie.

A Milano, il titolare di un ristorante è stato denunciato per frode in commercio perché ometteva di indicare nel menu i prodotti ittici congelati, facendoli apparire come freschi; a Torino, dopo un’ispezione congiunta dell’Asl in un ristorante, è stata constatata la presenza in menu di piatti composti da prodotti alimentari spacciati come freschi e risultati, invece, scaduti. Il titolare è stato denunciato per frode in commercio perché impiegava, nella preparazione di alimenti e somministrava al consumo sostanze alimentari scadute.

In provincia di Vicenza, invece, presso un’azienda produttrice di gelati sono state sequestrate 8.300 confezioni di gelato evocanti la Pera IGP dell’Emilia Romagna, nonché 7.400 coperchi e 6.720 vaschette per il confezionamento riferite alla predetta IGP.

A Roma il rappresentante legale di un supermercato è stato denunciato per frode aggravata nell’esercizio del commercio poiché dalle verifiche documentali effettuate emergeva che le carni poste in vendita, etichettate come cosche di abbacchio di origine italiana, erano in realtà confezionati con carrè di ovino adulto di origine bulgara.

Ancora a Roma è stato denunciato per tentata frode nell’esercizio del commercio il titolare di un ristorante poiché nel menu dichiarava falsamente di impiegare Prosciutto di Norcia IGP in realtà risultato essere prosciutto crudo generico di minore valore economico.

In provincia di Napoli, a seguito di ispezione amministrativa eseguita in collaborazione con personale Asl in un ristorante sono stati sequestrati 15 kg di prodotti ittici congelati privi di rintracciabilità sulla provenienza del prodotto.

In provincia di Ragusa, in una ditta produttrice di Cioccolato di Modica igp sono state riscontrate gravi difformità rispetto al piano di controllo previsto per il processo produttivo dell’IGP. Inoltre, una cooperativa onlus commercializzava il cioccolato con la suddetta denominazione senza la prevista autorizzazione. Irrogate sanzioni amministrative per 21.000 euro.

 

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