Catania: pessime condizioni della fontana di Proserpina

“Sporca, oltraggiata e trattata come un’enorme pattumiera”. È questa la situazione in cui versa la fontana di Proserpina alla stazione di Catania. Ad evidenziare la situazione è Ersilia Saverino, responsabile del circolo tematico Cultura e società.

L’opera monumentale che rappresenta il ratto di Proserpina ora non ha più nulla di mitologico perché la cruda realtà parla di montagne di rifiuti al suo interno, con i giochi d’acqua che lasciano il posto a vecchi indumenti, stracci, bottiglie di birra, lattine, cartacce e persino cassette di frutta e sedie di plastica.

“Prima come consigliera musicale e adesso come responsabile del circolo tematico – dice Ersilia Saverino – ho sempre lottato per la valorizzazione degli immobili comunali in disuso e del patrimonio artistico della città. Oggi, quindi, lancio un appello affinché le istituzioni competenti possano proteggere e tutelare una delle più grandi opere scultoree e idrauliche del capoluogo etneo.

Che immagine diamo della città agli occhi non solo dei turisti ma degli stessi catanesi? Non dimentichiamoci che la zona è altamente trafficata da un continuo viavai di pendolari che devono raggiungere la Stazione Centrale e il centro della città. Ho intrapreso con associazioni, professionisti e semplici cittadini un monitoraggio costante del territorio catanese per farmi promotrice di quelle tematiche sociali, culturali e aggregative che negli ultimi tempi sono state messe da parte. Non dimentichiamoci che a Catania, come per la Fontana di Proserpina, molte altre opere idrauliche versano in condizioni penose.

Il semplice intervento di pulizia non basta più perché bisogna fare i conti con l’inciviltà delle persone che non provano vergogna nel trasformare la fontana di Proserpina in una discarica. Un destino, questo, che l’accumuna al vicino Passiatore. Occorre contrastare la maleducazione e il teppismo di qualche soggetto. Provvedere ad un potenziamento dei controlli da parte delle forze dell’ordine e del sistema di videosorveglianza dell’area. E’ bene ricordare che l’intera zona, piena di locali sia di giorno che di notte, diventa un grande bivacco per senza tetto che, dentro e fuori la fontana, abbandonano di tutto. Emergenza sociale a cui si aggiunge, appena buio, la presenza di un numero notevole di prostitute”.

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