Catania: tre arresti della polizia

Detenzione illegale di armi da guerra, parti di armi da guerra e munizioni da guerra con l’aggravante di aver commesso il reato avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà tipiche di un’associazione mafiosa. Di questo dovrà rispondere Antonino Scordino, 53 anni, pregiudicato.

Le finalità della condotta dell’arrestato erano anche quelle di affermare sul territorio Cosa nostra, in particolare il clan Santapaola-Ercolano.

Il provvedimento restrittivo è stato emesso sulla base di indagini coordinate dalla direzione distrettuale antimafia di Catania ed eseguite dalla squadra mobile. Le indagini erano state avviate lo scorso 11 maggio a seguito del duplice ferimento di due persone raggiunti da dietro da colpi d’arma da fuoco mentre transitavano a bordo di uno scooter.

Gli agenti hanno trovato e sequestrato, oltre ai numerosi bossoli esplosi sul piazzale del sito in cui si era verificato l’evento criminoso, un vero e proprio armamento composto da pistole, mitragliatori, caricatori, decine e decine di cartucce.

Le indagini hanno permesso di appurare che l’armamento era stato detenuto da Antonino Scordino e che era stato abbandonato nei pressi dell’abitazione dello stesso, nel timore di subire un controllo da parte delle forze di polizia, giunte rapidamente sul posto a seguito del ferimento

Nessun dubbio sul coinvolgimento dell’uomo in quanto il suo nome è stato trovato in documenti all’interno di una busta dove sono state trovate alcune armi. Le modalità e le circostanze del rinvenimento dell’ingente quantitativo di armi e delle munizioni da guerra, nonché la storica vicinanza di Scordino al gruppo mafioso dei Nizza di Librino.

Nel corso della perquisizione domiciliare eseguita a carico del fermato subito dopo la cattura, il personale della sezione reati contro la persona della squadra mobile l’11 giugno scorso ha arrestat in flagranza di reato Antonino Scordino, Giuseppina Patrizia Aleo, 50 anni, moglie di Scordino; Maria Giorgia Rungo, 22 anni nuora di Scordino. I tre sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di detenzione illegale di armi e munizioni da guerra o tipo guerra, di ricettazione e detenzione illegale di arma clandestina, nonché di detenzione di banconote falsificate, con l’aggravante di aver commesso il reato avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà tipiche di un’associazione mafiosa e con la finalità di agevolare l’affermazione sul territorio dell’associazione di stampo mafioso denominata Cosa nostra clan Santapaola-Ercolano.

Nel corso delle ispezioni, dentro la borsa in possesso della Rungo e all’interno dell’abitazione dei coniugi Scordino-Aleo, oltre ad un paio di manette di sicurezza e ad una carabina ad aria compressa, sono state trovate e sequestre altre armi, circa 8.500 euro in contanti con banconote da 20 euro falsificate e diverse cartucce.

I tre arresti sono stati convalidati in flagranza di reato. I canceli del carcere si sono aperti per marito e moglie, Scordino e Aleo, mentre la Rungo è stata scarcerata per assenza di esigenze cautelari.

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