Quaresima: venerdì si mangia pesce

Secondo la tradizione della chiesa cattolica, la Quaresima indica i giorni che passano dalla fine del Carnevale alla Pasqua dì Risurrezione. La Quaresima è dedicata all’emulazione dei quaranta giorni di digiuno, passione e morte di Cristo. Si tratta appunto di 40 giorni nel corso dei quali le restrizioni alimentari simboleggiano l’amore per Cristo e che un tempo prevedevano l’abolizione totale della carne (carne rossa, bianca e insaccati a cui si aggiungevano i latticini e i rossi delle uova) o, meglio ancora, anche il digiuno totale. Oggi invece si evita di mangiare la carne ogni venerdì per l’intera durata del periodo di Quaresima.

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Nel Medioevo, inoltre, c’era l’obbligo di astinenza dai cibi più golosi o ricercati. Inoltre, per costringere la popolazione ad osservare il digiuno era proibito ai macellai (i cosiddetti “carnaioli”), pena una grossa multa, di vendere carne “salvo al sabato dopo Vespro”. Addirittura durante il regno di Carlo Magno (VIII sec.) la trasgressione di mangiare carne era punita con la pena di morte.

Da qui nasce il detto “mangiare di magro” per riferirsi agli ingredienti che si potevano consumare: pane comune, polenta, ortaggi, minestroni, zuppe di erbe, farinate e pasta. Era però ammesso il pesce fresco o salato, seccato, affumicato e marinato. Ecco allora una ricetta che potrete facilmente rifare per consumare il pesce, gradita soprattutto dagli amanti del piccante: le POLPETTINE DI SPADA PICCANTI.

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