Struttura e caratteristiche di una piscina olimpionica secondo le normative FINA

Una piscina olimpionica deve possedere alcune specifiche caratteristiche, diverse da quelle di un comune centro sportivo. Esistono infatti delle normative internazionali che stabiliscono quali sono i requisiti che una piscina olimpionica deve rispettare, se intende ospitare le più importanti manifestazioni sportive a livello mondiale. Strutture di questo tipo devono essere progettate affinché gli atleti possano dare il massimo nelle loro performance sportive, e perché questo avvenga le piscine devono rispettare alcune regole per quanto riguarda caratteristiche come la profondità della vasca, la temperatura dell’acqua ecc. 

L’ente internazionale che si occupa della regolamentazione delle competizioni acquatiche è la Federazione Internazionale del Nuoto – FINA. L’organizzazione stabilisce, tra le altre cose, le caratteristiche che una piscina olimpionica deve necessariamente possedere. In Italia la realizzazione di piscine olimpioniche conformi alle normative internazionali è affidata a varie aziende partner FINA, come ad esempio Piscine Castiglione. Nelle righe seguenti si espongono i requisiti di una piscina olimpionica secondo la normativa FINA. 

La struttura: dimensioni, corsie, blocchi 

Le dimensioni di una piscina olimpionica sono le seguenti: 

  • 50 metri di lunghezza
  • 25 metri di larghezza
  • minimo 2 metri di profondità. 

Anche se il valore minimo della profondità si colloca a 2 metri, l’ideale sarebbero almeno 3 metri, soprattutto qualora la piscina sia di tipo polivalente e venga utilizzata per praticare discipline come il nuoto sincronizzato. Nel caso di piscine destinate a gare di tuffi dai trampolini, invece, è obbligatoria la profondità minima di 3 metri ed è consigliabile di far salire il valore a 5 metri. In tal caso, sono anche da valutare i tipi di fondi per la vasca: per ridurre al minimo i rischi di incidenti, è bene che si impieghino fondi con buca o con forma a U. 

Il Congresso 2009 della FINA ha stabilito che per le Olimpiadi sono richieste 10 corsie al posto delle tradizionali 8. La lunghezza di ciascuna corsia si attesta attorno ai 2.5 metri. Al centro di ogni corsia vengono posizionati i blocchi, numerati sui quattro lati, che costituiscono la base per la partenza delle gare di stile libero, rana e delfino. Questi dispongono anche di maniglie alle quali gli atleti si aggrappano al momento della partenza, dovrebbero posizionarsi fra 0.3 e 0.6 oltre la superficie dell’acqua. Le bandierine triangolari, invece, vengono posizionate in fila a 5 metri dalla fine del percorso a un’altezza di 1.8 metri. Queste sono strumenti fondamentali per gli atleti, che possono valutare la distanza fra loro e la parete ed essere agevolati nella virata nel dorso. 

La quantità d’acqua necessaria

Per riempire una piscina olimpionica sono necessari circa 2.500.500 litri d’acqua: una capacità straordinaria conseguente alle grandi dimensioni della struttura. 

La temperatura dell’acqua della vasca

Gli atleti di discipline acquatiche che prendono parte a una gara olimpionica sono sottoposti a un notevole stress fisico, e la qualità dell’acqua può incidere in maniera significativa sulle loro prestazioni. In primo luogo, l’acqua deve essere in ottime condizioni dal punto di vista dell’equilibrio chimico: valori alterati di cloro o pH, infatti, possono avere effetti negativi sulla salute dei bagnanti. Ma anche la temperatura dell’acqua fa la sua parte, e da alcuni studi è emerso che la temperatura ideale di una piscina olimpionica dovrebbe attestarsi fra i 25 e i 28°C. Allo stesso modo, è molto importante monitorare la temperatura dell’aria intorno alla piscina, per mantenere un corretto livello di umidità ed evitare che l’acqua evapori in maniera eccessiva. Nello specifico, l’ideale è che l’ambiente circostante abbia circa 2 gradi in più rispetto alla temperatura dell’acqua della vasca.

D’altronde, è fondamentale che l’acqua di una piscina sia mantenuta alla giusta temperatura non soltanto nel caso di piscine destinate a gare olimpioniche. Ci sono rischi da non sottovalutare sia per quanto riguarda i bagni troppo caldi che quelli troppo freddi: se una temperatura dell’acqua troppo fredda può creare alterazioni anche pericolose a livello cardiaco, un’acqua troppo calda favorisce la proliferazione di batteri che possono compromettere la salute dei bagnanti. È il motivo per cui, nel caso di bambini molto piccoli dalla pelle delicata, si consigliano bagni in acqua la cui temperatura non superi i 30-31°C.

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