Catania: “Ad immagine suam”

Venerdì 20 dicembrealle ore 10.30, nell’HERBORARIUM MUSEUM, via Crociferi 16, a Catania, si terrà la Conferenza Stampa alla quale interverranno: il Direttore del MacS, Giuseppina Napoli, il curatore del MacS, Alberto Agazzani, e gli artisti. Al termine della conferenza, in anteprima per gli organi di informazione, ci si sposterà all’adiacente MacS per la visita alla collettiva “Ad Imaginem Suam”. 

Protagonista l’arte figurativa di dodici artisti con altrettante opere: Marco Bolognesi, (Kimisazu. White sky blue sea, 2008, Carta Kodak stampata su d-bond con Plexiglass, cm 166 x125x3,5), Giuseppe Bombaci (Doppia apparizione – Notturno con lucciole, 2011, olio su canapa veneta, cm. 155×155), Roberta Coni (Osas con Sfondo Floreale Oro, 2013, olio, acrilico e foglia d’oro su tela, cm. 160×140), Dino Cunsolo (Sebastiano, 2013, caolino bianco, cm 140x40x40), Peter Demetz (Aspettando l’improbabile, 2013, legno di tiglio, acrilico e LED, cm. 70x60x19,5), Giuseppe Guindani (Ero qui un tempo re di me stesso, 2012, olio su tela, cm. 130 x140), Nunzio Paci (Volatile, 2013, matita ed olio su tela, cm. 180×150), Nicola Pucci (Doppio ritratto, 2012, olio su tela tagliata e applicata su tavola di legno, cm. 100×120), Davide Puma (Il mio regno non è di questo mondo, 2013, olio su tela, cm. 160×240), Silvio Porzionato (Waterfall, 2013, olio su tela, cm. 170×130),Alessandro Reggioli (Safety Heart Armour, 2013, fusione a cera persa in bronzo argentato, cm. 15x15x9), Luciano Vadalà (Scivola via, 2013, tecnica mista su tavola, cm. 80×60). 

 

Interverranno: il Direttore del MacS, Giuseppina Napoli, il curatore del MacS, Alberto Agazzani, e gli artisti. 

 Giuseppina Napoli (Direttore MACS) –  “La poliedrica realtà che ci circonda non può che imprescindibilmente generare poliedriche forme d’arte, le si chiami pure astratte, iperreali, virtuali, informali, povere, concettuali, ecc. Da sempre, poi, esiste l’arte figurativa, che è rappresentazione del reale, di immagini riconoscibili riprodotte più o meno fedelmente, è mimesi, è studio della luce e dei materiali, è uso della tavolozza e dei pennelli. É a quest’arte, che raramente si trova oggi nei musei d’arte contemporanea, che il MacS vuole dare spazio con la mostra “Ad Imaginem Suam”, presentando le opere di dodici artisti siciliani ed italiani. Dodici segni, dodici diverse visioni dei fatti umani, raccontati dal linguaggio simbolico e misterioso ma sempre universale dell’arte figurata. Credo sia l’occasione preziosa per chi ne voglia conoscere aspetti, forse mai troppo indagati ed invece tanto importanti, se si vuole ritrovare il senso di un’arte quasi perduta, un’arte che ci fa sentire meno soli nella problematica storia dei nostri giorni. Meglio di qualsiasi spiegazione, a parlare saranno le immagini delle opere di questi grandi artisti. Grandi e coraggiosi”.

 Alberto Agazzani (Curatore d’arte MACS)  “Il compito dell’arte e di chi la serve (sia esso artista, critico, curatore o direttore di museo) non è quello di fornire risposte ma bensì di stimolare domande ed alimentare dubbi ai quali ognuno potrà dare risposta. Nel caso specifico di questa mostra, alla quale si è voluto dare un titolo volutamente stimolante (per non dire provocatorio), la domanda principale è: la rappresentazione del corpo in pittura e scultura ha ancora un significato oltre la sua apparenza? Se ascoltiamo le sirene dell’art-system più modaiolo certamente no. La Bellezza che induce contemplazione non è, appunto, contemplata in quel sistema mercificatore e usuraio: troppo difficile, da creare e da comprendere. Un ridicolo e pingue re per piacere ad una platea tanto ignorante quanto insicura non può che essere nudo. Ai critici-stregoni il potere di vestire quella nudità, l’unica, altrimenti davvero oscena, con stregonerie scritte e parlate realmente senza sostanza. Eppure i dipinti e le sculture raccolte in questa mostra “parlano” la nostra lingua, raccontano ed esprimono emozioni e turbamenti comprensibili da chiunque, sollecitando dubbi, inquietudini, emozioni difficili da afferrare subitaneamente. Ognuna delle opere esposte, nella loro varia varietà e diversità anche estrema, è in grado di risvegliare in noi curiosità e fascinazione, mai indifferenza. Ed il fascino e la curiosità sono alla base di qualunque percorso, di qualunque viaggio anche e non solo interiore, anche e non solo metaforico”.

 

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