Messina: si è conclusa la mostra dedicata all’Arma dei carabinieri

Si è conclusa a Messina la mostra dedicata all’Arma dei carabinieri che ha ripercorso la storia fino ai giorni nostri. Un’iniziativa aperta al pubblico che il comando interregionale carabinieri Culqualber ha voluto offrire alla città di Messina.

Inaugurata in occasione della ricorrenza del 4 novembre Festa dell’Unità Nazionale – Giornata delle Forze Armate”, benchè prevista fino all’11 novembre, per l’enfasi ed il grande apprezzamento riscosso dai visitatori sin dall’apertura, è stata prorogata al 21 novembre, giornata di celebrazione della “Virgo Fidelis”, patrona dell’Arma dei Carabinieri.

Cimeli originali, di grande pregio e valore storico – dipinti, busti, uniformi, armi, decorazioni, oggettistica e documenti che hanno permesso ai visitatori di scorrere un percorso cronologico-iconografico finalizzato a far comprendere il contributo fornito dai Carabinieri alla Patria, dalla sua fondazione – 1814 – ai giorni nostri ed allo stesso tempo far emergere le gesta dell’Arma nei territori di Sicilia e Calabria.

Iniziativa che ha registrato, nei saloni di rappresentanza del Comando Interregionale della Caserma A. Bonsignore, oltre 3000 presenze; considerevole il numero di studenti degli Istituti scolastici cittadini, di ogni ordine e grado, tra cui l’Istituto Statale Boer – Verona Trento, l’Istituto Cannizzaro Galatti, la Scuola Lombardo Radice, la Scuola Battisti Foscolo, l’Istituto Comprensivo Paradiso, la Scuola Media Petrarca, il Liceo Artistico Basile, il Collegio Sant’Ignatio, con il coinvolgimento di oltre 50 classi, che giornalmente sono state accolte da personale dell’Arma e dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Messina.

Tanti gli apprezzamenti e le espressioni di gratitudine per l’Istituzione, vergate nel libro “Storia dei Carabinieri nel passato e nel presente – Messina 2017”, da parte dei visitatori; se ne riporta una, cercando di tutelarne la riservatezza, che mostra il particolare stato d’animo e l’attaccamento alla famiglia dei Carabinieri: “la mia prima cosa è stata fermarmi di fronte a questa Caserma … mio padre, Ufficiale dei Carabinieri, si trovava prigioniero in Russia … ed io avevo fatto amicizia con un Carabiniere che mi salutava dalla finestra e, poi, mi aveva regalato una bambola, la prima bambola vera della mia vita. Mio padre, diventato Capitano dei Carabinieri, dovette lasciare con molto rammarico l’Arma, ma volando in cielo volle essere presentato in uniforme”.

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