Agrigento: “Verso sud” con le sculture di Franco Politano

Sarà inaugurata domani, sabato 26 settembre, alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento alle 19.00 la mostra “Verso Sud” con opere dello scultore catanese Franco Politano.

A cura di Enrico Crispolti, sarà visitabile fino al 22 novembre ed è stata organizzata dalla collaborazione fra l’associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento e la galleria Arionte Arte Contemporanea. Le opere esposte, ispirate agli arnesi quotidiani del lavoro agricolo di un tempo – aratri, falci, ganci di bascuglia, corde, legni e piume – sono per Politano lo spunto per riflettere sulle contraddizioni della società contemporanea. Orari: dal martedì alla domenica 10-13; 16-20. Chiusi i lunedì.

In mostra ci sono 31 opere. “Ogni qualvolta che si prende la rotta VERSO SUD – dice Politano – si devono passare e distruggere preconcetti che storicamente fanno parte di una bigotta maggioranza silenziosa, che critica solo per non cambiare, per rallentare ogni processo di crescita,  facendoci rimanere MANNIRA”.

Ed eccoli “Verso Sud” e “Mannira”: oggetti e strumenti rurali, disposti in ordinata sequenza. “Strumenti come roncole, ganci, rampini, cappi o altro – scrive il curatore Crispolti nel suo saggio critico – disposti come con un atto d’ordinata ritualità, che li istituisce a privilegiati simboli di violenza seriale”.

Verso Sud è anche un invito a varcare la soglia, liberandosi di pregiudizi e preconcetti che ogni giorno condizionano il pensiero. “Un invito a interrogarsi – continua l’artista – dinanzi alla “Porta dell’accoglienza”, opera concepita nel 2008 e nata come risposta a quella realizzata da Mimmo Paladino per Lampedusa, prima ancora che quella dei migranti divenisse l’emergenza umanitaria che è oggi. Oppure dinanzi alla “Porta degli angeli”, un varco di piume che conduce a una nuova dimensione, una nuova e rigenerante realtà. Come quella di Icaro, che pur di conquistare la libertà, s’inventò un paio d’ali – c ontinua Crispolti –  nche le materie che Politano vi ha messe in opera mi sembrano ora più raccolte, a volte decisamente meno oggettuali, utilizzando stoffe e soprattutto duttile lamierino, e insistendo su forme simbolicamente ricorrenti.

Come le numerose bilobate, vagamente organiche, fra memoria di suggestioni d’ali, oppure di contenitori pneumatici: quasi polmoni bivalvi, oppure impronte di corpi, oppure memorie d’ali angeliche perdute”. Conclude il racconto, che l’artista sintetizza in un testo guida, la “Poesia impossibile”: una sequenza indecifrabile di ghirigori che, secondo Politano, “non troverà mai un lieto fine, ma un “Fine Cervello”.

La mostra resterà aperta al pubblico fino al 22 novembre alle Fam, fabbriche chiaramontane in piazza San Francesco I .

Maria Chiara Ferraù

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