Catania: operazione “Spartivento”, la droga arrivava dall’Albania, 16 arresti

Questa mattina agenti della polizia di Stato di Catania hanno arrestato sedici persone per droga. Gli arrestati sono gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, con le aggravanti della modalità e finalità mafiosa e della natura transnazionale del reato.

Le manette sono scattate ai polsi di: Vincenzo Catania, pregiudicato 46enne; Francesco Giovanni La Spada, 40 anni; Fabio Magrì, 38 anni; Alfio Giuseppe Costanzo, 58 anni; Giuseppe Costanzo, 31 anni, pregiudicato; Piero Giuffrida, 42 anni; Giuseppe Grasso, pregiudicato di 36 anni; Antonino Morabito, pregiudicato di 43 anni; Rocco Morabito, 39enne pregiudicato; Concetto Di Mauro, pregiudicato di 38 anni e il 59enne Salvatore Mirabile, anche lui pregiudicato.

I provvedimenti odierni nell’operazione denominata “Spartivento” arrivano dopo un’indagine durata più di un anno e mezzo quando agenti della squadra mobile di Catania, il 17 maggio del 2013, trovarono 280 Kg di marijuana all’interno di due abitazioni in uno stabile sito in viale Moncada, 1 nel popolare rione di Librino. All’epoca vennero arrestati Gianluca D’Arrigo e Alessio Giovanni Catanzaro, 32 e 39 anni, entrambi incensurati, per detenzione ai fini di spaccio di droga del tipo marijuana.

Nel corso della perquisizione domiciliare a casa di D’Arrigo, in un vano adibito a ripostiglio, sono stati rinvenuti e sequestrati 260 involucri da 500 grammi ciascuno di marijuana e altri 11 Kg della stessa sostanza. Nel corso di un’altra perquisizione all’interno dell’abitazione di Catanzaro, in un vano ripostiglio, sono stati rinvenuti e sequestrati 278 involucri da 500 grammi ciascuno per un peso complessivo di 139 Kg di marijuana.

Dalle ultime indagini sono emersi elementi concreti che hanno fatto ritenere agli inquirenti che gli indagati si stessero preparando delle vie di fuga, anche in conseguenza dell’avvio della collaborazione con la giustizia di importanti appartenenti al gruppo riconducibile ai fratelli Nizza. Con gli arresti di oggi si è evitato che i responsabili del traffico di droga si rendessero irreperibili sul territorio nazionale, approfittando dell’appoggio logistico dei coindagati albanesi.

Le indagini, condotte tra maggio 2013 e ottobre 2014 hanno evidenziato l’esistenza di tre gruppi criminali. Un primo riferibile ai fratelli Rocco e Antonino Morabito, noti trafficanti con base operativa nel popolare rione di Picanello; un secondo riconducibile al gruppo di Andrea Luca Nizza, già latitante dal 12 dicembre 2014, appartenente all’omonima famiglia, che gestisce il segmento più cospicuo di traffico di droga nel territorio di Catania con il controllo di numerose piazze di spaccio, sia nel quartiere di Librino che in San Cristoforo e il terzo gruppo a Lorenzo Saitta, attualmente detenuto, operante nel rione di San Cristoforo. Tutti e tre i gruppi sono riferibili all’organizzazione mafiosa SAntapaola-Ercolano.

I tre gruppi criminali, in maniera autonoma ed indipendente, si rifornivano di grosse partite di droga da un’unica organizzazione di trafficanti albanesi. Il rapporto di approvvigionamento dai trafficanti albanesi è risultato stabile consolidato con più transazioni relative alla cessione di ingenti quantitativi di droga, tanto che le organizzazioni autoctone hanno investito ingenti somme di denaro per l’acquisto di grosse imbarcazioni d’altura, affidate ad appositi equipaggi che di volta in volta trasportavano la droga dall’Albania fino a Catania. In alcune circostanze è stato utilizzato un natante messo a disposizione dai trafficanti albanesi.

I trafficanti albanesi si avvalevano oltre che di propri emissari, i quali, in più occasioni, si sono recati in questo centro per concordare le modalità dell’illecito traffico, anche di un connazionale, Altin Ramolli che, approfittando di essere impiegato come autista sulla linea Albania-Sicilia, riusciva a far giungere in Albania ingenti somme di denaro a pagamento delle partite di droga.

Cinque destinatari della misura restrittiva (di cui uno già latitante ed altro detenuto in Albania) si sono resi irreperibili e sono attivamente ricercati. Gli arrestati odierni sono stati associati nelle case circondariali di Bicocca e piazza Lanza dove resteranno a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Maria Chiara Ferraù

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