Catania: truffa assicurazioni, una guardia giurata al vertice

La guardia giurata Santo Privitera era al vertice dell’organizzazione catanese dedita a truffare le assicurazioni. Un sistema ben oleato, con ruoli e competenze definite. Ispettori di polizia municipale, avvocati e infortunati pronti a dichiarare il falso.

Un sistema che dall’aprile all’ottobre del 2011 ha messo in scena almeno venti raggiri. A denunciare l’organizzazione sono stati gli stessi vertici della polizia municipale che avevano notato che qualcosa non quadrava nell’operato dei due ispettori arrestati: Salvatore Saeli e Attilio Mazzara. I due, secondo i pm, verbalizzavano i falsi incidenti, producendo la documentazione che poi sarebbe passata nelle mani di Rosario Privitera e Girolamo Miraldi, i due legali incaricati di portare avanti le richieste di risarcimenti.

I cinque sono stati raggiunti ieri da altrettante misure cautelari in carcere, disposte dal gip Laura Benanti, per evitare un eventuale inquinamento delle prove e la reiterazione del reato. Nel registro degli indagati sono state iscritte 58 persone. Il comune di Catania ha comunicato di aver provveduto tempestivamente alla sospensione dal servizio dei due ispettori indagati. Il sindaco Enzo Bianco ha dichiarato, commentando la vicenda, “un plauso va alla magistratura e alle forze dell’ordine per l’azione tempestiva e incisiva comprovata anche con quest’indagine”.

Nei mesi scorsi il corpo della polizia municipale era stato al centro dell’attenzione per alcune polemiche riguardanti la nomina del nuovo vicecomandante, ma soprattutto il sottodimensionamento cronico dell’organico, da anni denunciato dai cittadini e dai diretti interessati.

Maria Chiara Ferraù