Ragusa: due ragazzi stranieri affidati ad altrettante famiglie

I minori stranieri che arrivano in Italia possono essere accolti da alcune famiglie. Il progetto “La Casa SiCura”, promosso dalla cooperativa Fo.Co. di Chiaramonte Gulfi, capofila di una rete di partner e associazioni nelle province di Siracusa, Catania, Trapani e Ragusa ha avviato i percorsi per l’affido familiare di minori stranieri non accompagnati (msna) che arrivano in Italia senza le loro famiglie o senza un adulto che possa prendersi cura di loro.

Lunedì scorso a Siracusa nella sede di Urban Centre (via Nino Bixio, 1 A), sono stati presentati i primi risultati del lavoro svolto nelle quattro province siciliane per la costituzione  delle reti familiari per l’affido dei minori stranieri. Lo hanno fatto Mariachiara Gatto, della cooperativa Fo.Co e Francesca Sorrentino, di CESVI Fondazione Onlus. Due famiglie ragusane hanno già iniziato l’esperienza di affido e due ragazzi hanno iniziato a vivere in un clima domestico.

Il progetto La Casa SiCura (finanziato tramite fondi FAMI) si concluderà il 31 maggio. La Legge n. 47/2017 (cosiddetta “Legge Zampa”) ha introdotto una tipologia di accoglienza per minori stranieri non accompagnati alternativa alla comunità.  Per loro, oltre ai centri di accoglienza oggi attivi, possono aprirsi le porte dell’affido temporaneo a famiglie disposte ad accoglierli, per garantire loro un ambiente sicuro e caloroso in cui crescere, dove poter vivere per frequentare la scuola, imparare l’italiano, iniziare una vita di relazione e prepararsi alla vita da adulti in un paese che non è il loro, lontani dalle loro famiglie.

Il progetto La Casa SiCura, attivo dal giugno 2021, ha avviato, nelle quattro province siciliane, dei percorsi di promozione dell’affido familiare.

Questi ragazzi adolescenti – spiega Morena Cutello, assistente sociale e coordinatrice del progetto, vivono una duplice difficoltà. Da un lato affrontano gli ostacoli del trovarsi in un paese straniero, dall’altro devono integrarsi senza il sostegno di una rete familiare fondamentale nel loro percorso di crescita e sviluppo. In questi mesi abbiamo lavorato per fare conoscere questo progetto e sensibilizzare e preparare le famiglie interessate. Sono stati avviati due affidi nella zona di Ragusa e altri si stanno concretizzando in queste settimane. Due ragazzi stanno già vivendo l’esperienza dell’affido temporaneo part time, trascorreranno cioè con le famiglie affidatarie i week end o una parte del loro tempo, pur continuando a vivere nelle comunità che li accolgono. Per loro è una grande opportunità per prepararsi a vivere da adulti nella società che dovrà accoglierli”.

Il lavoro svolto in questi mesi – aggiunge Marta Laterra, psicologa dell’equipe multidisciplinare del territorio di Ragusa – è stato importante. Abbiamo creato una piattaforma a cui possono iscriversi sia i ragazzi che le famiglie interessate, strutturato percorsi di presa in carico sperimentali, in affiancamento ai servizi sociali territoriali e avviato i percorsi di formazione per le famiglie. Poi spetta agli Enti e ai Servizi territoriali di competenza autorizzare con un formale decreto l’affidamento del ragazzo. Le équipe territoriali lavorano in sinergia con i Servizi Sociali/Centri Affido per la selezione e la successiva formazione delle possibili famiglie affidatarie”.

Abbiamo aperto una strada – conclude Donata Stracquadaini, presidente della cooperativa Fo.Co. –  Seppur non si arriverà alla formalizzazione di un numero elevato di affidi,  siamo certi di aver svolto un lavoro importante di formazione, intessuto una rete di relazioni e creato le condizioni per un cambio culturale che ponga le basi e le condizioni per il futuro”. Il prossimo appuntamento è fissato per il 23 maggio alle 10.00 a Ragusa. Verranno presentati i risultati ottenuti nel corso delle attività progettuali.

 

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