Nicolosi (Ct): inaugurazione della mostra architettura “arco alpino”

Istituzioni, professionisti e associazioni riuniti sotto un unico denominatore: il paesaggio. A Nicolosi, nel catanese, sarà questo il tema di una serie di eventi organizzati da ordine e fondazione degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Catania, in occasione dei cento anni dall’introduzione della legge che regolamenta la professione dell’architetto.

Scenari etnei” si è svolto ieri pomeriggio, 3 marzo nella sala parco dell’Etna a Nicolosi e ha rappresentato “un momento di confronto che si traduce in opportunità per il nostro territorio – spiega il presidente dell’ordine, Sebastian Carlo Greco –gettando lo sguardo anche su altre realtà nazionali in cui emerge l’importanza dell’architettura contemporanea. Un incontro promosso dal nostro ufficio “paesaggi e parchi urbani” e dal consigliere referente Giovanni Longhitano, il cui scopo è individuare soluzioni a criticità e questioni irrisolte legate al territorio, facendo sedere allo stesso tavolo tutti i soggetti interessati”.

Andando più a fondo, “se il paesaggio è quella porzione di territorio che assume un significato in base alla percezione dei suoi fruitori – sottolinea la presidentessa della fondazione Eleonora Bonanno – è fondamentale porsi la questione come la nostra popolazione legge il paesaggio etneo, nel quale gli interventi richiedono necessariamente studi dettagliati attraverso analisi, sopralluoghi, interlocuzioni con gli abitanti del luogo, foto e illustrazioni da molteplici prospettive”.

Considerazioni che hanno atto da apripista alle parole del presidente del consiglio nazionale APPC Francesco Miceli, che ha evidenziato l’importante ruolo ricoperto dalla categoria e, nello specifico, dal paesaggista. “L’articolo 9 della carta costituzionale fa del paesaggio e dell’ambiente due elementi dai valori irrinunciabili e identitari, che richiedono interventi strategici di tutela, valorizzazione e promozione. In quest’ottica, dobbiamo assumere una posizione propositiva nel dialogo con le istituzioni e valutare le ricadute dei progetti e delle riforme legislative”.

Un binario su cui si sofferma Miceli, puntando i riflettori sulle attuali criticità che vive la categoria “costretta a confrontarsi quotidianamente con le difficoltà legate alle norme e alla progettualità per rispondere alle necessità della società. Due aspetti in continua evoluzione e che incidono nell’individuare soluzioni che abbiano risvolti positivi professionali e sociali. Il rapporto economia-paesaggio ha dimostrato negli anni di poter portare vantaggi occupazionali e ambientali, tanto da essere al centro delle nuove direttive green europee.”

Ulteriori spunti di riflessioni vengono da Simone Cola, presidente dell’AAA architetti arco alpino, associazione che riunisce 10 ordini degli architetti del nord Italia e autrice della rassegna fotografica “Architettura arco alpino” che sarà portata a Catania. “Questa scelta – spiega – è frutto delle tante similitudini e dei tanti temi in comune tra i paesaggi alpini e quello etneo. Siamo certi che questo confronto possa dare spunti sulle modalità di trasformazione del territorio locale, stimolando la riflessione per un’architettura contemporanea che migliori la qualità dell’abitare. E questo riguarda tanto i professionisti, quanto la soprintendenza, quanto gli amministratori: non dobbiamo imbalsamare i territori, ma trasformarli in modo consapevole”.

Tra gli enti patrocinanti il comune di Nicolosi su cui sorge il parco dell’Etna. “Una grande occasione per valutare e avviare un censimento dello stato attuale delle nostre strutture paesaggistiche e trovare soluzioni efficaci per rilanciare il territorio” dichiara il sindaco di Nicolosi, Angelo Pulvirenti.

“Il nostro impegno – interviene Franco La Fico della soprintendenza dei beni culturali di Catania – è costante e in sinergia con gli ordini professionali, le cui competenze sono indispensabili per la realizzazione di progetti che si sposino con il meraviglioso paesaggio che abbiamo”. Riflessioni a cui fanno seguito quelle del commissario del parco dell’Etna, Vincenzo Spartà, sostenitore della collaborazione e delle azioni di sensibilizzazione “per far fronte alle attuali difficoltà del parco, causate soprattutto dalla carenza di personale”.

Il dialogo con il paesaggio diviene dunque elemento indispensabile, come evidenziato da Mariagrazia Leonardi (presidentessa InArch Sicilia) e Antonella Bondì, presidentessa AIAPP (associazione italiana architetti per il paesaggio). In questo quadro rivestono un ruolo chiave e i valori e le competenze del paesaggista, oggetto dell’intervento del presidente della federazione architetti Sicilia, Alessandro Amaro e della professoressa Simona Porto, presidentessa del corso di laurea magistrale in salvaguardia del territorio, dell’ambiente e del paesaggio del Di3A UniCT. In risalto la complessità del tema che richiede preparazione e competenze progettuali e biologiche.

La tavola rotonda, moderata da Mariagrazia Leonardi, ha visto la partecipazione di: Franco La Fico; Salvo Caffo del parco dell’Etna; Simona Porto, Giambattista Pomatto, consigliere dell’OAPPC di Torino; Simone Cola; Alessandro Amaro, Vera Greco dell’AIAPP e Ignazio Lutri. Tanti gli elementi emersi su cui poter lavorare e gettare le basi. Su tutti il rispetto della sostenibilità e la realizzazione di progetti che si integrino con la natura nelle aree antropizzate. Non solo attraverso architettura di qualità, ma anche ricorrendo all’uso di materiali presenti negli spazi individuati. Condiviso anche il principio del riuso e recupero dell’edilizia esistente, soprattutto nelle zone rurali, così come la redazione di piani urbani e paesaggistici che evitano di dare luogo a dei falsi storici.

 

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