Capo d’Orlando (Me): tempi lunghi per i bilanci, i consiglieri “CambiAmo Capo” chiedono spiegazioni

Ancora si deve attendere a Capo d’Orlando, nel messinese, per avere i documenti finanziari non arrivati ancora in consiglio e bloccati negli uffici. Ancora è in corso la verifica e, come scrivono i consiglieri di minoranza “CambiAmo Capo”, il disavanzo avrebbe già superato i 30 milioni di euro, come testimoniano i ritardi del collegio dei revisori dei conti e dell’ufficio ragioneria nel riscontrare i reiterati e articolati solleciti del gruppo consiliare.

“Più passano i giorni – si legge in una nota – e sempre più si avvicina l’orlo del precipizio per i cittadini orlandini in considerazione che i rilievi incontrovertibili delle corte dei Conti, a cura del magistrato istruttore, Massimo Giuseppe Urso, non lasciano margine di equivoco sulla superficialità dell’amministrazione Ingrillì e degli uffici competenti che hanno deliberatamente trascurato le norme che disciplinano l’istituzione dei “Fondi di Accantonamento” nei vari documenti finanziari a seguito dei numerosi Crediti di dubbia esigibilità, dei Contenziosi con i fornitori di beni e servizi e degli obbligatori adeguamenti contrattuali per i dipendenti comunali”.

La temeraria gestione basata su fumose interpretazioni normative era finalizzata a poter continuare a spendere e spandere senza un’opportuna e reale copertura finanziaria poiché le somme sarebbero venute meno con i “Fondi di Accantonamento”, riducendone i margini di spesa e quindi rischiando di pregiudicare il proprio consenso politico.
Sarebbe stato impossibile, però, rispettare la quadratura del bilancio senza violare le elementari norme che ogni amministratore ha l’obbligo di rispettare. Infatti, quei principi di veridicità, attendibilità, correttezza, prudenza e continuità nella elaborazione dei documenti contabili avrebbero dovuto guidare l’equilibrio di bilancio evitando di ricorrere ad scorciatoie o furberie.

Coerentemente alla specchiata attività ispettiva di indirizzo e controllo, a seguito delle ultime contestazioni notificate dalla Corte dei Conti che confermano integralmente le perplessità dei consiglieri di opposizione Renato Carlo Mangano, Sandro Gazia, Linda Liotta, Felice Scafidi e Giuseppe Truglio, formalizzate con il voto sfavorevole sia alla proposta di deliberazione del “Bilancio di Previsione 2020/22” del dicembre 2020 che al “Rendiconto 2019 ” dello scorso dicembre 2021 noi consiglieri, nei prossimi giorni, chiederemo il Riesame dei richiamati documenti finanziari per le conseguenti determinazioni stante che ormai è di palese evidenza che sono “infedeli e inveritieri”. Tutto ciò anche per scongiurare inevitabili responsabilità per amministratori, consiglieri e dirigenti degli uffici comunali.

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