Catania: #danceforredcode per i diritti delle donne al Duca degli Abruzzi

#Danceforredcode…per i diritti delle donne è il tema di un incontro che si è svolto questa mattina nell’aula magna del politecnico del mare Duca degli Abruzzi di Catania. L’incontro è stato aperto dalla dirigente del Duca degli Abruzzi e reggente dell’Itaer Ferrarin di Catania, Brigida Morsellino.

“Per noi – ha detto la dirigente scolastica – è fondamentale ospitare un grande evento come questo. Un momento di confronto che vede le donne in primmo piano nella nostra società a 360°. Imprenditrici, madri, rappresentanti del mondo politico, scolastico, istituzionale e delle forze dell’ordine che non si arrendono e che lottano per trovare un proprio posto al vertice della nostra società.

Da parte nostra – continua Morsellino – c’è un lavoro continuo affinché la scuola possa dare grandi opportunità ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze. Passione, dedizione e professionalità sono le molle che ci spingono costantemente verso la missione didattica”.

Ad alternarsi al tavolo dei relatori, il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi; il sostituto procuratore del tribunale di Catania, Trinchillo; Vera Squadrito, madre di Giordana, la ragazza di 20 anni uccisa dal suo ex fidanzato; Giovanna Zizzo, madre della piccola Laura Russo, uccisa dal padre il 22 agosto del 2014; il capitano dei carabinieri Stefania Riscolo della compagnia di Acireale; Anna Agosta, dottoressa dell’associazione Tamaja; la referente per la legalità del Duca degli Abruzzi e responsabile dell’evento, Elisabetta GIustolisi; l’assessore alla cultura e alle politiche scolastiche del comune di Catania, Barbara Mirabella. Spazio anche all’esibizione di Gaia Scalia con la coreografia di Erika Distefano.

“La scuola resta sempre il luogo del sapere e della conoscenza in cui si forma la coscienza critica dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze – conclude Morsellino – da qui il contesto ideale che deve fornire quella coscienza umana e quella capacità di giudizio che la società di oggi ci impone”.

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