Palermo: “la buona novella in siciliano” di Giunta al teatro Jolly

Al teatro Jolly di Palermo domani, lunedì 6 dicembre, ospiterà “La buona novella in siciliano”, il capolavoro di Fabrizio De Andrè, riletto dal cantautore palermitano Francesco Giunta.

Si tratta di uno straordinario omaggio al cantautore genovese che non ha mai mancato di evidenziare i suoi rapporti profondi con le culture locali, la tradizione musicale del Mediterraneo e le diverse lingue che lo popolano e si colloca, coincidenza non studiata, ma che apre ad ulteriori significati, a pochi giorni dal Natale.

L’iniziativa, che gode dell’affettuosa complicità di Dori Ghezzi e della fondazione DE Andrè onlus, segue la pubblicazione in vinile dell’opera, sostenuta da una campagna di sostegno che ha raccolto in tutta Italia gli “Amici per la buona novella”. Un lavoro delicato e sapiente, di rilettura dei testi, per consentire un nuovo ascolto dell’opera di De Andrè, la cui forza musicale e compositiva trova nel dialetto un’amplificazione naturale.

Lo spettacolo si compone di due parti intimamente legate tra loro. Nella prima i testi di Mariacristina Di Giuseppe, che cura anche la regia di questo primo allestimento, sono affidati alla voce dell’attrice palermitana Stefania Blandeburgo, in un dialogo con i canti in siciliano che introducono ai temi dell’opera di De Andrè.

Avviene così l’entrata in scena delle voci femminili che caratterizzano lo spettacolo: Giulia Mei, Alessandra Ristuccia, Cecilia Pitino e Laura Mollica. Accompagnate al pianoforte da Beatrice Cerami e alle percussioni da Virginia Maiorana, le stesse cantanti saranno protagoniste della seconda parte dello spettacolo che vede l’esecuzione de La buona novella in siciliano, in forma di suite.

In un tempo in cui i femminicidi e le violenze caratterizzano la cronaca, sarà in scena una compagnia tutta al femminile, sostenuta da un lavoro di gruppo in cui la scrittura dei testi in siciliano di Francesco Giunta, la cura editoriale del cantautore Edoardo De Angelis e il coordinamento musicale di Giuseppe Greco rappresentano anche la scelta di mettersi al servizio delle donne e del loro ruolo, sia nella storia raccontata da La buona novella in siciliano, sia nella società contemporanea.

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