Avola (Sr): parte il progetto pilota di uno sportello socio-oncologico

Parte da Avola, centro del siracusano, il progetto pilota di uno sportello socio-oncologico. L’idea nasce da Nicoletta Zorzan e Paolo Fontana, rispettivamente presidentessa e direttore scientifico di Sicilia donna. Un’idea accolta dal sindaco Luca Cannata e dalla deputata regionale Rossana Cannata che si sono impegnati a sostenere l’avvio del progetto pilota con partenza da Avola e la speranza che possa estendersi a tutta la Sicilia e oltre.

Oggi, in occasione della giornata nazionale di sensibilizzazione sul tumore al seno metastatico, all’iniziativa hanno partecipato il sindaco di Avola, Luca Cannata; l’assessore comunale alle politiche sociali, Simona Caldararo e l’onorevole Rossana Cannata che si è detta pronta a promuovere anche un’audizione in commissione regionale sanità dove affrontare il delicato argomento. Un impegno ribadito anche dalla deputata regionale Margherita La Rocca Ruvolo, presidentessa della commissione Sanità, collegata in videoconferenza alla terza giornata di iniziative, quella che si è tenuta, con un workshop, nella sede dello IOM, istituto oncologico del Mediterraneo di Viagrande.

In un fitto “dialogo” tra associazioni, medici ed istituzioni con un solo obiettivo, sintetizzato da Paolo Fontana, direttore scientifico di Sicilia donna, nonché direttore e coordinatore della Breast Unit Iom: “migliorare la quantità ma anche la qualità della vita delle pazienti”. Donne alle auqli il termine tumore al seno metastatico non deve più fare paura come precisato da Grazia Pignolo, referente per il Tsm di Sicilia donna e che collabora con Europa donna Italia nelle campagne di sensibilizzazione.

“La maratona di tre giorni, tra Avola e Viagrande – concludono Zorzan e Fontana – ha trasformato il cammino dei colori in un cammino socio oncologico. L’arte, quella dell’associazione Madonnari di Sicilia che hanno tramutato in forme e colori i 7 punti messi in evidenza da Europa donna Italia o quella di Gianluca Tela che ha effettuato le riprese e montato lo spot “fermiamolo”, ha fornito alla scienza un punto di vista diverso sulla malattia e sui modi di comunicare la malattia stessa. L’esperimento è stato più che riuscito e Sicilia donna ha potuto dare il proprio contributo a Europa Donna Italia che oggi è in parlamento per avanzare le proprie richieste anche sulla base dei contributi regionali. E tra questi c’è il nostro apporto che passa dal territorio donando ascolto e speranza a tante donne affette da questa patologia”.

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