Messina: un arresto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. È questo il reato di cui dovrà rispondere un uomo arrestato dagli agenti della polizia di Stato, arrestato a Messina nel corso di mirati controlli al traffico ferroviario.

L’uomo è stato fermato insieme ad altri due giovani. Gli agenti, insospettiti dalle lungaggini e dall’atteggiamento nervoso e guardingo dello straniero, durante le fasi di acquisto di alcuni biglietti risultati essere intestati sempre allo stesso soggetto, ma per tre tratte diverse, tra cui due a lunga percorrenza.

Il marocchio ha cercato di giustificare l’anomalia asserendo di averli acquistati per gli amici con cui si accompagnavano che non conoscevano l’italiano. Circostanze poco chiaro che hanno indotto gli agenti ad approfondire il controllo negli uffici. Qui, grazie ad un mediatore culturale, sono stati ascoltati anche i due giovani, minorenni di origini magrebine, allontanatisi arbitrariamente da un centro di accoglienza dell’agrigentino.

Dagli accertamenti svolti nell’immediatezza dai poliziotti è emerso che l’uomo si era offerto di aiutare i minorenni a compiere il viaggio fino al confine, agevolando il passaggio delle frontiere, per farli ricongiungere con alcuni parenti d’oltralpe. Il marocchino avrebbe fatto da intermediario per l’acquisto dei biglietti ferroviari e per fornire loro anche i green pass necessari per viaggiare a bordo dei treni a lungo raggio.

L’uomo, pluripregiudicato ed irregolare sul territorio italiano, è stato arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per aver posto in essere condotte illecite volte a favorire l’ingresso e il transito in Italia di extracomunitari. All’arrestato sono stati sequestrati 215 euro in contanti, provento dell’attività delittuosa appena messa in atto, così come i 3 biglietti ferroviari, emessi poco prima presso la biglietteria. Ieri il tribunale di Messina ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare della custodia in carcere. I due minorenni, invece, sono stati affidati ad un centro di accoglienza di Messina.

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