Sicilia: stoppata l’ordinanza di Musumeci

Il presidente della regione siciliana, Nello Musumeci, aveva firmato un’ordinanza sul censimento dei dipendenti degli enti pubblici che non si sono voluti fare somministrare il siero sperimentale. Il garante Pasquale Stanzione ha aperto un’istruttoria con cui stoppa, almeno temporaneamente, l’ordinanza di Musumeci.

Il governatore dell’isola aveva avviato nei giorni scorsi il censimento del personale degli enti pubblici per individuare quanti e chi ancora non si era sottoposto alla somminitrazione del siero sperimentale, in modo da invitarli a provvedere.

Musumeci, però, secondo il garante, non può chiedere ai lavoratori se abbiano fatto o meno il vaccino. Adesso la regione ha sette giorni di tempo per rispondere alla richiesta di informazioni da parte dell’autorità per la protezione dei dati personali.

“L’ordinanza di un presidente regionale o provinciale – dice l’Authority – non rappresenta valida base giuridica per introdurre limitazioni a diritti e libertà individuali che implichino il trattamento dei dati personali che ricade nelle materie assoggettate a riserva di legge statale”.

L’ordinanza obbligava gli enti pubblici e anche molte aziende a compilare una sorta di anagrafe dei vaccinati, indicando i nomi dei dipendenti ancora da immunizzare. “Le aziende sanitarie provinciali eseguiranno una ricognizione completa e aggiornata di tutti i dipendenti pubblici, del personale preposto ai servizi di pubblica utilità e ai servizi essenziali, degli autotrasportatori, del personale delle imprese della filiera agroalimentare e sanitaria, degli equipaggi dei mezzi di trasporto per censire chi non è ancora stato sottoposto a vaccinazione e invitarlo formalmente a provvedere. In caso di indisponibilità di rifiuto, il datore di lavoro dovrà, nei modi e termini previsti dai contratti collettivi, riassegnare il dipendente ad altro ruolo che non implichi il contatto diretto con l’utenza”.

Adesso la regione ha sette giorni di tempo per rispondere alle obiezioni del Garante. Secondo l’assessore regionale alla salute, Ruggero Razza, si tratta di “un approfondimento legittimo, ma le preoccupazioni del garante saranno chiarite con una circolare esplicativa”.

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