Palermo: assenteismo, 28 arresti
Ventotto persone sono state raggiunte da ordinanze di applicazioni di misure cautelari per assenteismo in uffici pubblici. L’operazione della finanza, denominata “Timbro libera tutti”, ha portato all’esecuzione di otto arresti domiciliari; 14 obblighi di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria nonché 6 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
Le manette sono scattate ai polsi di: Dario Falzone, Antonio Cusimano, Gaspare Corona, Mario Parisi, Francesco Paolo Magnis, Salvatore Barone, Giancarlo Nocilla e Tommaso Lo Presti. Sono indagati, insieme agli altri 20, per truffa a danno di ente pubblico e falsa attestazione della presenza in servizio.
I destinatari del provvedimento sono tutti dipendenti del comune di Palermo, del CoiME e della ReSeT in servizio ai cantieri culturali della Zisa. Tra loro anche un soggetto indagato per mafia.
Le fiamme gialle, attraverso videoriprese, appostaenti, pedinamenti ed esami documentali, hanno fatto emergere numerosi e reiterati episodi di assenteismo perpetrati dai dipendenti infedeli che si allontanavano arbitrariamente dal luogo di lavoro per dedicarsi ad attività di natura privata e personale, quali acquisti e pratiche sportive. Molto frequenti erano i casi di timbrature multiple da parte di un singolo soggetto per conto di diversi colleghi in realtà non presenti in servizio.
In altri casi veniva fatto ricorso alla “rilevazione manuale” che consente in caso di dimenticanza del proprio badge personale, di attestare la propria presenza al lavoro tramite comunicazione scritta. Con questo artifizio gli indagati pensavano di aggirare la rilevazione automatica che i finanzieri hanno puntualmente ricostruito.
La telecamera nascosta proprio a ridosso dell’apparecchio per la rilevazione elettronica delle presenze ha consentito di registrare oltre mille casi di infedeltà nell’attestazione degli orari che hanno determinato la falsa rendicontazione di circa 2.500 ore di servizio in realtà non prestate a favore del comune di Palermo.