Pedara (Ct): picchia madre, sorella e fidanzata, arrestato

Non ha lesinato nemmeno la madre dalla sua ira. Un uomo a Pedara, nel catanese, è stato arrestato dai carabinieri per aver picchiato la madre, la sorella e la giovane fidanzata. Le manette sono scattate ai polsi di un 21enne che dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia.

Nel corso della serata ai carabinieri era giunta la telefonata di una cittadina pedarese che, allarmata, avvertiva il carabiniere di servizio che un giovane stava picchiando una ragazza per straa, sbattendole la testa su un’auto parcheggiata. Un’aggressione davvero cruenta.

Immediatamente i carabinieri si sono attivati e al loro arrivo, i militari hanno trovato il ragazzo che, ferito al volto, ha confermato di aver appena litigato con la fidanzata ventenne. I militari sono entrati all’interno dell’appartamento occupato alla giovane coppia convivente, trovando la giovane scossa e con evidenti segni di percosse poi riscontrate dal personae del 118. I medici hanno riscontrato ematomi, ecchimosi multiple a gambe, coscie, ginocchio e gambe, con una prognosi di 20 giorni.

I militari si sono lungamente soffermati a parlare con la vittima scoprendo che, a causa dell’indole violenta del fidanzato, era stata già più volte in passato oggetto di violenze e che quest’ultimo episodio era stato generato da un messagio di lavoro ricevuto sul suo cellulare da parte di un cliente che, stante la sua attività di baby sitter, concordava con lei un turno di assistenza per il figlio.

Il giovane, inoltre, è stato trovato in possesso dai militari di una dose di marijuana nascosta all’interno dell sua scarpa, la qual cosa ha comportato la sua segnalazione alla prefettura quale assuntore. L’uomo è stato anche arrestato ai militari e posto ai domiciliari in un’abitazione di Catania in attesa delle determinazioni dell’Autorità giudiziaria, soluzione adottata a seguito della sorpresa che hanno avuto al momento d’informare la madre dell’accaduto, a Nicolosi.

La donna non ha fornito la propria disponibilità a accogliere il figlio ai domiciliari perché anche lei e l’altra figlia erano state più volte oggetto di violenze fisiche da parte dell’uomo che, nei momenti di tensione, era solito anche distruggere ogni cosa si trovasse all’interno della casa.

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