Serve un progetto comune per salvare il più grande polmone verde di Catania: il parco Monte Po. A chiederlo è Ersilia Saverino, prima consigliera comunale e ora presidentessa dell’assemblea provinciale di Catania per il Partito democratico.
“Recuperare e valorizzare il parco di Monte Po vuol dire anche valorizzare le tante testimonianze del passato che vanno assolutamente riscoperte. Tra queste – continua Saverino – l’acquedotto romano che portava l’acqua in tutta la piana di Catania o le antiche case coloniali. Queste ultime di proprietà comunale che oggi hanno porte e finestre murate oltre ad essere circondate da montagne di rifiuti, copertoni e pezzi d’auto carbonizzati.
Per anni la zona è stata trasformata dalla microcriminalità in una megadiscarica abusiva. Per recuperare l’intero sito oggi servono interventi decisivi, da eseguire all’interno di un piano di lavoro che coinvolga tutti i soggetti interessati, per ridare dignità ad un’area di grande valore storico e naturalistico. La speranza di trasformare gli oltre venti ettari di terreno in un’area paesaggistica protetta che possa attirare turisti, amanti della natura e della storia resta sempre attuale.
Per farlo – continua Saverino – bisogna recuperare quei progetti e renderli attuali con studi specifici di fattibilità. Nonostante i continui saccheggi, i reperti archeologici non mancano: dalle masserie di epoca borbonica all’accampamento inglese durante la seconda guerra mondiale al complesso di quattro bunker che permettevano di controllare e proteggere la vecchia via Palermo. Testimonianze concentrate nel giro di pochi ettari di un passato antico di oltre 1.500 anni che non può assolutamente essere abbandonato.