Naso (Me): una comunità intera circondata e devastata dalle fiamme

Un comune di 36,74 Km quadrati di colline flora, fauna nebroidea devastato dalle fiamme. Così si sveglia stamane Naso, in provincia di Messina. Intere famiglie sfollate, due attività andate completamente perse, case bruciate, il 90% del patrimonio paesaggistico e faunistico bruciato. Questi i dati di stamattina.

La comunità di Naso che oggi dovrebbe prendere carta e matita per segnare il volto del prossimo/a primo/a cittadino/a, si sente sconvolta. Le foto pubblicate sui social sottolineavano la vastità del dramma che intere contrade hanno dovuto subire.

Il nostro servizio con le immagini realizzate da Salvo Anzà questa mattina nel territorio di Naso.

Tutto ha avuto inizio ieri mattina (sabato 3 ottobre) dopo le 11 ai piedi del centro storico di Naso. Nella zona di Terrano e Spirito Santo le fiamme si sono alzate sino al tempio di San Cono e poi sino alla piazza centrale dove hanno avvolto parte dello steccato.

La situazione, per quanto drammatica, sembrava stesse rientrando, ma poco dopo pranzo nubi altissime si sono levate dall’orizzonte di contrada Cresta. Le borgate da cui sembrano essere partiti gli altri incendi sono state Malò, Caria, Cagnanò, Brucoli e via via tutte le restanti, Miceli, Valentino. Tutte le zone più belle di Naso sono state colpite.

In serata poi le fiamme hanno preso il largo dal restante fronte, in contrada Sant’Antonio, San Basilio, Rocca d’Almo. Solo l’inizio della pioggia a partire dalle ore 23 di sera è riuscita a far dormire la gente del paese.

La giornata di ieri ha visto scene apocalittiche, da film.  l’intera contrada Malò è stata sfollata, gli anziani sono stati trasferiti alla scuola di Cresta dove la Croce Rossa ed il 118 hanno dato il loro sostegno sanitario. I danni ancora non sono del tutto stimati. Case completamente distrutte, tetti crollati, due attività andate completamente perse. Un disastro.

È stato fondamentale l’aiuto dei comuni vicini che hanno mandato autobotti, vigili del fuoco, protezione civile. I canadair hanno potuto dare il loro sostegno soltanto nelle ore del mattino perché altre zone e Comuni della Sicilia hanno subito la malefica mano di chi utilizza lo scirocco per portare il demonio in terra.

Attualmente vige la normativa antincendio che impone ai Comuni siculi, entro il 30 giugno, di ripulire tutti i fondi appartenenti ai proprietari. Naso ha molte proprietà rivolte all’incuria e all’abbandono perché sono terreni che non vengono più coltivati e dai quali non se ne ricava più alcun utile. Queste proprietà erano ripulite? Cosa si può fare per rendere al minimo della loro portata queste tragedie? Potrebbero essere domande utili per evitare l’ennesima tragica sceneggiata nei mesi a venire.

 

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