Palermo: presentato il premio internazionale Giuliano Sali

È stato presentato all’orto botanico di Palermo il premio internazionale Giuliano Sauli, dedicato all’indimenticato fondatore dell’AIPIN, associazione italiana per l’ingegneria naturalistica.

Alla presenza di  Rosario Schicchi,  Direttore dell’Orto botanico dell’Università di Palermo,Paolo Cornelini, Presidente Onorario AIPIN, Filippo Amato, Presidente AIPIN Sicilia, Domenico Barbuzza, Presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi e Gianpiero Sammuri, Presidente Federparchi  nonché della famiglia collegata via skype, unitamente a Paolo Cornelini, Presidente onorario AIPIN e   Federico Preti, Presidente Nazionale AIPIN, è stata  messa in evidenza la personalità del professionista, scomparso lo scorso anno,  a cui il Parco dei Nebrodi e l’A.I.P.IN., con il patrocinio dell’Orto botanico di Palermo, hanno voluto intestare il Premio.
Giuliano Sauli , laureatosi nel 1971 all’Università di Trieste in Scienze Naturali con  tesi in Botanica, con il suo operato ha tracciato un importante percorso per lo  sviluppo dell’ingegneria naturalistica in Italia e nel mondo.

Fondatore dell’AIPIN e del CATAP (Coordinamento delle associazioni tecnico-scientifiche per l’ambiente e il paesaggio), è stato anche il primo presidente dell’ EFIB (Federazione europea di ingegneria naturalistica) con esperienze in campo internazionale.

Autore di centinaia di progetti, ha sempre ricercato la sintesi delle varie discipline alle quali si è dedicato con particolare attenzione nel corso del proprio percorso professionale: ha sempre avuto una particolare attenzione per la Sicilia della quale amava la storia, la gente, i colori e la cucina.
Il premio è rivolto a personalità o Enti che si sono particolarmente contraddistinti in ambito scientifico e culturale commenta il Presidente del Parco Domenico Barbuzza.

Un riconoscimento per un illustre professionista che, come ricordato dagli stessi familiari che ci hanno fatto pervenire una lettera di ringraziamento per l’istituzione del Premio, riconosce non solo i meriti dello studioso ma anche dell’uomo, che portava con sé una scia di entusiasmo e positività.
L’assegnazione avviene sulla base di una segnalazione della Giuria, della quale fanno parte: Domenico Barbuzza, Massimo Geraci, Rosario Schicchi, Paolo Cornelini e   Federico Preti.

 

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