Alcara Li Fusi (Me): è nato il piccolo di Aquila reale

È nato nel cuore del parco dei Nebrodi, ad Alcara Li Fusi, nel messinese, il piccolo di aquila reale che aveva nidificato sulle rocche del Crastro. L’uovo si è schiuso l’11 maggio, dopo circa 45 giorni di cova che è stata effettuata a turno da entrambi i genitori.

Dentro il grande nido il pulcino, un piccolo batuffolo di piume bianche, sempre pronto a ricevere il cibo da parte dei genitori, come mostrano le immagini del telerilevamento.

Previsti tra pochi giorni quelli che potremo definire i “primi passi” e una successiva rapida crescita per raggiungere le dimensioni dei genitori: atteso per fine luglio, invece, l’involo dal nido. La coppia d’aquila reale che nidifica ad Alcara Li Fusi, grazie all’elevato successo riproduttivo che è stato registrato negli ultimi decenni, risulta tra le più prolifiche d’Italia, indicatore inequivocabile dell’idoneità ambientale dell’area protetta, collegata sia all’habitat ottimale ancora integro che al cibo abbondante e diversificato – commenta Filippo Testagrossa, direttore del parco dei Nebrodi.

Il tutto sotto l’occhio vigile del parco che, grazie ad una telecamera posizionata accanto al nido, monitora tutto ciò che accade all’interno. Dalle fasi di “restauro” alla deposizione, cova e schiusa delle uova fino al primo volo del giovane con l’abbandono del nido.

Il telerilevamento del nido dell’aquila reale è disponibile sulla home page dell’ente parco dei Nebrodi mentre il sito di nidificazione è protetto da eventuali disturbi antropici da parte del Parco che ha interdetto a turisti, visitatori e curiosi la fruizione dell’aree delle rocche del Crasto compresa fra Rocca Calanna e la Grotta del Lauro.

Solitamente l’aquila reale depone due uova. Ricordiamo che comunque statisticamente solo uno arriva all’involo, in quanto le cause naturali ne anticipano la perdita o addirittura avviene l’uccisione da parte del fratello più grande. Tutto questo garantisce una rigorosa selezione naturale di questa specie di superpredatore, così chiamata perché in grado di cacciare anche altri predatori come la volpe o la martora, sottolinea lo zoologo Antonio Spinnato.

Il commissario dell’ente parco commenta la nascita dell’aquilotto soffermandosi sulla valenza scientifica dei risultati del progetto. “Una nascita che arriva in concomitanza con la nomina del nuovo presidente del parco, un autentico messaggio di vita e successo per quest’area naturalistica di immenso pregio che mi accingo a lasciare, augurando buon lavoro a Domenico Barbuzza che mi succederà alla guida del parco più grande della Sicilia- dichiara Luca Ferlito”.

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