Nebrodi: mafia dei pascoli, fra gli arrestati anche il sindaco di Tortorici

ai domiciliari anche un notaio di Canicattì

Ci sarebbe anche il nuovo sindaco di Tortorici, Emanuele Galati Sardo, fra i 94 arrestati, finito ai domiciliari, della vasta operazione antimafia che ha portato all’arresto di 94 persone coinvolte in una vasta operazione contro l’associazione mafiosa di Tortorici operativa nell’area nebroidea.

Il gip di Messina ha emesso le ordinanze di custodia cautelare a carico di 94 persone. Una vasta operazione in cui sono coinvolti i carabinieri del Ros, del comando provinciale di Messina e del comando tutela agroalimentare e i finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Messina coadiuvati dai militari dei comandi provinciali di Palermo, Catania, Enna e Caltanissetta.

Il Gip ha emesso i provvedimenti accogliendo le richieste della DDA di Messina. Gli indagati dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

In particolare, in riferimento al conseguimento di erogazioni pubbliche è emersa una spartizione virtuale del territorio operata dall’organizzazione mafiosa ai fini della commissione di un elevatissimo numero di truffe finalizzate ad ottenere ingenti contributi erogati dalla comunità europea sui fondi agricoli.

Tra i destinatari del provvedimento, oltre ai vertici e agli affiliati del sodalizio criminale, anche imprenditori e pubblici amministratori. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa indetta alle 11.00 nell’aula magna della corte d’Appello di Messina con la partecipazione del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Rao.

Il sindaco di Tortorici, piccolo comune del messinese coinvolto nell’operazione contro la mafia dei Nebrodi, è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo l’accusa, come riporta l’agenzia di stampa Adnkronos, era considerato “ a disposizione dell’organizzazione mafiosa per la commissione di una serie di truffe” e “aveva rapporti diretti con il boss Aurelio Faranda”.

Come il sindaco di Tortorici, un altro insospettabile, un notaio di Canicattì, nell’agrigentino, Antonino Pecoraro, 73 anni, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa così come una decina di dipendenti dei centri di assistenza agricola.

Secondo quanto emerso dalle indagini l’organizzazione aveva diramazioni nel territorio nebroideo e poi nelle province di Enna e Catania, nei pressi di Centuripe e Caltagirone.

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi