Partinico (Pa): compensi camufatti da rimborsi spese in Onlus

Ricevevano compensi camuffati da rimborsi spese e in undici volontari di una Onlus a Palermo percepivano anche il reddito di cittadinanza. A scoprirlo sono stati gli agenti della guardia di finanza di Partinico, nel palermitano.

L’amministratore dell’associazione distribuiva forfettariamente ai propri soci volontari il cosiddetto avanzo di gestione, derivante da fondi pubblici stanziati dall’Asp di Palermo sotto forma di rimborsi spese.

Le fiamme gialle hanno trovato durante l’accesso, centinaia di autocertificazioni sottoscritte dai volontari, attraverso cui gli stessi richiedevano il rimborso delle spese sostenute nel corso del servizio, senza l’indicazione delle tipologie di spesa effettuate e del relativo giorno in cui le stesse sarebbero state sostenute.

Da un raffronto tra le autocertificazioni e alcuni prospetti rinvenuti in fase di accesso e riportanti i giorni di presenza dei soci volontari, è stato constatato che alcuni di questi percepivano la massima somma spettante nel messe per un massimo di 10 euro al giorno per una somma complessiva non superiore ai 150 euro mensili, pur avendo prestato la propria opera volontaria per meno di 10 giorni.

In alcuni casi sono stati addirittura rilevati rimborsi spese nei confronti di “volontari” senza che risultasse traccia della loro presenza. Inoltre, nello Statuto non è stata espressamente prevista la tipologia di spesa per la quale può essere richiesta la restituzione monetaria.

La normativa di settore vieta la distribuzione ai soci del c.d. “avanzo di gestione” delle sovvenzioni ricevute dall’Azienda Sanitaria Provinciale per il servizio reso, vincolando l’ente no profit a reimpiegare le somme residuali nell’esercizio successivo. Ancora, la medesima disciplina proibisce agli amministratori di tali associazioni di corrispondere ai propri volontari dei rimborsi spese a forfait.

Dal punto di vista prettamente fiscale, i finanzieri hanno riqualificato i rimborsi spese forfettari percepiti dai soci come veri e propri compensi che, secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione, sono da ritenersi soggetti a tassazione. A carico della Onlus, competente ad operare quindi la ritenuta alla fonte a titolo di acconto, è stato constatato l’omesso versamento di ritenute IRPEF non operate per oltre 75.000 euro.

Inoltre, gli accertamenti delle Fiamme Gialle partinicesi hanno consentito di rilevare che ben 11 soci volontari dell’associazione percepivano anche il reddito di cittadinanza che, sulla scorta dei citati compensi verificati, andrà ora rimodulato o – addirittura – revocato da parte dell’I.N.P.S..

L’attività di servizio evidenzia la trasversalità operativa con cui le Fiamme Gialle approfondiscono ad ampio raggio ogni tipologia di condotta illecita a tutela della spesa pubblica e dei cittadini onesti.

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