Mezzojuso (Pa): consiglio comunale sciolto per mafia

Il consiglio comunale di Mezzojuso, centro del palermitano, è stato sciolto per probabili infiltrazioni della mafia. Lo ha stabilito oggi il consiglio dei ministri su proposta del ministero dell’Interno. Il provvedimento nasce “a seguito di accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali”.

Il consiglio è stato sciolto per un anno e mezzo e l’amministrazione è stata affidata ad una commissione di gestione straordinaria.

Il comune di Mezzojuso era arrivato alla ribalta delle cronache dopo la vicenda che aveva coinvolto le sorelle Napoli. Le tre sorelle avevano ricevuto delle intimidazioni lo scorso giugno. E l’allora ministro dell’interno Matteo Salvini aveva disposto l’invio di ispettori al comune per verificare lo stato delle cose.

Soddisfazione è stata espressa dalle sorelle Napoli. “Questo è un ulteriore riscontro su quanto noi abbiamo già denunciato e quanto noi abbiamo subìto e che continuiamo ancora a subire”. A dirlo è Irene Napoli che con le sorelle Ina e Anna in questi anni ha combattuto denunciando intimidazioni e atti vandalici denunciando che la mafia vorrebbe accaparrarsi le loro terre.

Dal canto suo il sindaco, Salvatore Giardina, attaccato duramente anche dalla trasmissione di La7 condotta da Massimo Giletti, annuncia che valuterà un ricorso. “Mi riservo di conoscere i contenuti della relazione e le motivazioni che hanno portato a una tale decisione e valutare successivamente il da farsi. Voglio rassicurare i cittadini di Mezzojuso perché restino fiduciosi nelle istituzioni, sicuro che il nostro ordinamento legislativo garantisce strumenti e rimedi adeguati a far valere le nostre ragioni nelle sedi opportune.

Ringrazio gli assessori e i consiglieri comunali – prosegue il primo cittadino – ai quali non posso che confermare la fiducia che ho sempre in loro riposto per aver continuato ad amministrare questo comune, nonostante la denigratoria campagna mediatica della quale siamo stati oggetto, nell’esclusivo interesse dei cittadini di Mezzojuso. E’ doveroso, in questo momento, avere il dovuto riguardo e rispetto della deliberazione assunta dal governo”.

Per il giornalista Massimo Giletti è stata “premiata la nostra battaglia. Non è mai un bel giorno per un paese quando una cittadina viene commissariata per mafia, ma questa è stata una nostra battaglia ed è la testimonianza che la televisione che lotta fino in fondo, credendo nella battaglia che fa, alla fine vince.

In una giornata così vince lo Stato, vince il prefetto che in autonomia hanno preso questa decisione – aggiunge Giletti -. Noi abbiamo acceso la luce, i fari su questa vicenda, non abbiamo abbandonato tre donne che erano sole. Sono contento perché vuol dire che quello che abbiamo intuito aveva basi molto profonde”.

Una battaglia che Giletti porta avanti dal 2017 e che a maggio scorso lo ha visto andare in onda proprio da Mezzojuso: “Erano quindici anni che una televisione non faceva una puntata dalla Sicilia parlando di mafia: noi siamo andati nel cuore della cittadina, accettando la sfida del sindaco, perché eravamo convinti che quello che stavamo raccontando fosse vero. Per fortuna – chiosa il giornalista – c’è una televisione che continua a battersi, non solo la tv lavanderia che brucia le notizie di cronaca senza poi tornarci”.

Domenica prossima le sorelle Napoli saranno di nuovo ospiti di Non è L’Arena.  “Questa storia – conclude Giletti – dà una speranza anche alla Sicilia che vuole cambiare”.

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