Tortorici (Me): ricorso amministrative, censure infondate, l’amministrazione resta al suo posto

Nessuna scheda mancante. Nessuna discrasia tra il numero delle schede autenticate, il numero dei votanti e il numero delle schede autenticate e non utilizzate. Le censure sono infondate”. Si legge così nella sentenza del Tar di Catania in merito al ricorso presentato dall’ex sindaco Carmelo Rizzo Nervo contro il comune e il consiglio comunale di Tortorici per le elezioni amministrative dell’aprile scorso.

Questa per  Carmelo Rizzo Nervo è la prima sconfitta. Nel ricorso veniva chiesto l’annullamento delle elezioni per presunte irregolarità. In particolare veniva posta l’attenzione sulle operazioni di sfoglio di due seggi. Il tribunale amministrativo regionale adesso con la sentenza pubblicata oggi 6 dicembre si è pronunciato sul ricorso in maniera definitiva dichiarando lo stesso “inammissibile nella parte in cui, in relazione alla sezione n.4, è dedotta una divergenza tra il numero complessivo di voti validi per le liste e il numero di voti validi per i candidati a sindaco e, nel resto, lo rigetta”.

L’ex sindaco Rizzo Nervo è stato anche condannato dal collegio giudicante composto da Giovanni Iannini, presidente, estensore; Francesco Bruno, consigliere e Gustavo Giovanni Rosario Cumin, primo referendario, alla rifusione delle spese del giudizio in favore delle parti costituitesi, per un totale di 11.853 euro, oltre accessori, come per legge. A carico di Rizzo Nervo anche le spese di verificazione effettuate per riconteggiare le schede e controllare i verbali, da liquidare con un separato provvedimento.

Già il primo ricorso elettorale presentato dal candidato a sindaco sconfitto, Antonio Paterniti Mastrazzo, era stato dichiarato inammissibile dal Tar e il ricorrente era stato condannato al pagamento in toto delle spese processuali compresi i compensi legali. Adesso arriva la seconda sentenza e l’attuale amministrazione può tirare un sospiro di sollievo e svolgere il proprio lavoro in tranquillità senza avere una spada di Damocle sul capo. Seppur soddisfatti per il risultato del ricorso, rimane anche una punta di amarezza.

“Non vi era alcun dubbio sull’esito dei ricorsi – spiega il sindaco Emanuele Galati Sardo – ma sono amareggiato per il comportamento dello schieramento sconfitto perché non solo non ha saputo accettare la sconfitta, ma sta continuando a diffondere falsità e allarmismi riguardo la situazione del PTE. Vogliono forse distogliere l’attenzione dalla sentenza? Non si spiega altrimenti il continuo agitarsi dopo che il problema è stato risolto. Noi comunque pensiamo ad andare avanti e risolvere gli innumerevoli problemi ereditati da anni di amministrazioni dissennate”.

 

 

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