Tortorici (Me): giovani oricensi, “vogliamo essere lasciati in pace dalla politica”

Nel corso del comizio di ieri sera in piazza Faranda a Tortorici (Messina) dell’ex sindaco Carmelo Rizzo Nervo, dell’avvocato Rosario Contiguglia e del capogruppo della minoranza consiliare, Antonio Paterniti Mastrazzo, è stata tirata in ballo l’associazione Giovani oricensi.

Dal palco l’avvocato Rosario Contiguglia, ex vice sindaco con l’amministrazione Rizzo Nervo, ha dichiarato che il sindaco Galati Sardo e la sua giunta la scorsa estate non avevano dato autorizzazione perché la manifestazione “Nte vaneddi i Turturici…è arte” organizzata da 9 anni dall’associazione Giovani oricensi, si svolgesse come di consueto nelle consuete viuzze del centro storico.

Ma l’associazione non ci sta ad essere tirata in ballo e a sentir sminuito il proprio lavoro. In questi nove anni la manifestazione, nata quasi in sordina, è diventata uno degli appuntamenti di punta dell’estate dei Nebrodi. Ogni 11 agosto il centro storico di Tortorici cambia veste e indossa i suoi vestiti migliori.

“A seguito dell’intervento di ieri, con particolare riferimento a quello dell’avvocato Contiguglia – scrive l’associazione Giovani oricensi – sentiamo il dovere di replicare e di fare alcune precisazioni. A scanso di equivoci e di tentativi di strumentalizzazione, ci teniamo a ribadire che codesta associazione, la quale lo scorso mese di luglio ha spento la sua decima candelina, è una realtà che opera a Tortorici solo ed esclusivamente per amore del proprio paese e della sua comunità, senza doppi fini né tantomeno interessi di carattere politico ed economico.
Nel corso di dieci anni di attività associativa e di volontariato, numerose sono state le iniziative realizzate, una su tutte la nota manifestazione “Nte vaneddi i Turturici… è Arte!”, giunta alla sua nona edizione. Manifestazione che durante l’ultimo comizio è stata incredibilmente bersaglio di una contestazione politica a dir poco, a nostro avviso, priva di fondamento oltre che fuori luogo, tale da aver alterato la verità storica circa la paternità, l’origine e l’evoluzione del suddetto evento, mettendo altresì in discussione la neutralità dell’associazione Giovani Oricensi.

La verità sul perché la predetta manifestazione non si sia svolta nelle caratteristiche “vanedde”, come già detto in altri comunicati, è solo una e nulla ha a che vedere con le autorizzazioni: con piena consapevolezza e autonomia abbiamo deciso – noi Giovani Oricensi – di stravolgere il tradizionale percorso, focalizzando l’attenzione su una zona anch’essa ricadente nel centro storico ma da tanti anni trascurata, quale “U chianu Funnacu”, luogo di storia, di cultura e di tradizioni.

Certi che la novità dell’ultima edizione avrebbe avuto un positivo riscontro, d’altro canto preventivammo che tale scelta avrebbe potuto generare delle critiche. Così è stato. Pur riconoscendo dunque la legittimità delle stesse, mai avremmo immaginato che queste, a distanza di ben quattro mesi, divenissero addirittura argomento di carattere politico. Consentiteci, quanta bassezza!

Un centro storico rappresenta e racconta una cultura e un patrimonio di assoluta bellezza, ma tante volte bisogna fare i conti con alcuni fattori, quali l’invecchiamento demografico o le problematiche socio-economiche che, come nel caso del nostro borgo, ne hanno determinato un crescente spopolamento ed il conseguente abbandono e degrado edilizio. Ce ne vuole coraggio a negare l’evidenza pur di non affrontare la realtà!

Ci chiediamo se questi politici che oggi mettono in discussione la nostra responsabile attività di volontariato, addirittura salendo sul pulpito della piazza, sono gli stessi che nel corso degli ultimi dieci anni hanno preferito finanziare con cifre esorbitanti altro tipo di eventi.

Sono gli stessi che non hanno manifestato alcun interesse nel preservare il centro storico, abbandonandolo ad un inesorabile declino. Sono gli stessi che screditando per meri fini politici l’ultima edizione, hanno sminuito l’impegno di tanti giovani e giovanissimi oricensi che per la prima volta si affacciavano con entusiasmo all’associazionismo e all’organizzazione per nulla facile di un “grande” evento.

Sono gli stessi che hanno tentato di assumersi la paternità di una manifestazione che – sia ben chiaro – è nata dal basso nel 2009 ed è cresciuta con le sole forze dell’associazione Giovani Oricensi, unitamente al contributo dei commercianti locali. Unici grandi assenti? Loro.

Sono gli stessi che quest’anno hanno preferito soffermarsi alle bancarelle, piuttosto che ascoltare le emozionanti note del pianista-compositore Paolo Casolo all’interno della Chiesa della Batìa; che hanno preferito il solito panino anziché apprezzare la reinterpretazione de “Il bacio” di Klimt a cura di due giovani artisti “made in Tortorici”; che hanno preferito quattro chiacchiere al bar anziché assistere alle performance di circo contemporaneo del “Red One Duo”, del “CircoStorto” o del “Giorgioliere”; che hanno preferito fare altro anziché apprezzare l’esibizione di Pino Drago con strumenti musicale della tradizione agro-pastorale, o la musica jazz di Giuseppe Sidoti e Giovanni Ricciardi alla fonderia; ed ancora, “I du Nini e menzu”, Martina Armeli, Gianluca Galati e tanti altri ragazzi del luogo con fisarmoniche, tamburelli, friscaletti e marranzani. Insomma, sono gli stessi che hanno preferito il mercato alle espressioni artistiche programmate”.

E nel lungo comunicato l’associazione Giovani oricensi, inoltre, sta pensando già alla decima edizione in programma ad agosto 2020. Sarà un “ritorno alle origini”. “Consapevoli delle nostre imperfezioni stiamo già lavorando, elaborando un valido piano di sicurezza (cosa prevista dalla nuova normativa) ed un percorso che, attraversando solo parte delle “vanedde” ci condurrà alla nostra chiesa madre”.

Per concludere, riteniamo opportuno precisare che con la presente missiva l’associazione Giovani Oricensi non intende prendere le difese di una parte o tantomento schierarsi né con l’una né con l’altra fazione politica, bensì fare semplicemente luce su determinate circostanze che pensavamo fossero chiare ma che evidentemente non lo erano, e riportare la verità sui fatti reali che invece sono stati narrati dal palco di piazza Faranda in maniera totalmente distorta.

Lasciate in pace l’associazione Giovani Oricensi”. Il comunicato è firmato da: Rosita Paterniti Barbino,  Arianna Rizzo, Carmen Lupica Cristo, Pinuccia Conti, Sebastiano Galbato Zappullaro, Yuri Paterniti Martello, Matteo Favazzo, Rosario Trusso, Gabriele Destro Pastizzaro, Nico Conti Gallenti, Giacomo Foti, Giovanni Montagno, Paolo Ferraloro.

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