Rifiuti: la riforma rischia il naufragio

E sotto i colpi del voto segreto all’assemblea regionale siciliane, la riforma dei rifiuti rischia il naufragio. L’aula ha infatti bocciato l’articolo 1 che era l’architrave del disegno di legge e l’opposizione anche su altre norme è riuscita, invece, a far passare degli emendamenti. Un pomeriggio nero per la maggioranza del governatore Musumeci che si presenta ancora una volta sfilacciata. Un voto che non ha certo lasciato contento il presidente della regione, Nello Musumeci.

“In commissione si è lavorato per 29 sedute – ha dichiarato Musumeci furiosi – mi auguro che migliaia di siciliani guardino questa seduta in diretta perché è giusto che la Sicilia sappia cosa sta accadendo. Ieri abbiamo concordato un calendario, ci siamo accordati per un confronto informale. Il presidente Micciché, impossibilitato a essere presente, ha chiamato i capigruppo di Pd e M5S perché non ci fossero voti segreti”.

E Musumeci, in una nota, aggiunge: “la legge sui rifiuti che deve mettere ordine e contrastare la criminalità organizzata non si può fare con un parlamento che si nasconde dietro il voto segreto. Chi è che non ha il coraggio di metterci la faccia insieme al nome e cognome? Chi vuole nascondersi dietro uno strumento di viltà? Dopo un anno dalla presentazione del disegno di legge sulla riforma da parte del governo e ventinove sedute di commissione, una parte dell’assemblea regionale ha deciso di bloccare tutto. Qualcuno, fuori dal palazzo, brinda e ringrazia”.

A far affondare la riforma sui rifiuti sarebbe stato il voto dei franchi tiratori contro il governo.

E mentre Musumeci è furioso, il capogruppo Pd all’Ars, Giuseppe Lupo, chiede le dimissioni e la convocazione di nuove elezioni. “E’ vergognoso che il governo si sia rifiutato di rispondere in aula alle richieste di chiarimento dei deputati su chi dovrà pagare i due miliardi di debiti accumulati dai vecchi ambiti territoriali ottimali in liquidazione.

La verità – aggiunge Lupo – è che con questo disegno di legge il governo Musumeci scarica i debiti sui comuni mandandoli in dissesto e facendo pagare il conto ai siciliani. Noi abbiamo votato contro “articolo 1” perché non tiene conto delle nuove direttive europee che riguardano l’economia circolare, ma non mi sorprende che alcuni deputati della maggioranza abbiano responsabilmente votato contro la riforma ascoltando la voce dei sindaci e dei cittadini. La verità è che la proposta del governo è una finta riforma gattopardesca, fa finta di cambiare tutto per non cambiare nulla”.

 

Gli fanno eco i deputati del M5S all’Ars secondo cui “il pesantissimo stop in aula alla legge sui rifiuti è la pietra tombale sul governo Musumeci. Il presidente prenda atto che il suo esecutivo ha ormai l’encefalogramma piatto. Il suo esecutivo a due anni dal suo insediamento non è riuscito a cavare un solo ragno dal buco, se non per i cavalli della sua Militello, mentre la Sicilia è in fiamme. Ci chiediamo e gli chiediamo, con queste premesse dove mai può andare la Sicilia, quando le riforme strombazzate in campagna elettorale vengono bocciate dalla sua stessa maggioranza?”.

“Musumeci – dice il capogruppo Francesco Cappello – si ostina ad andare avanti in una direzione senza sbocchi. Anche sulla legge sui rifiuti si è ostinato a proseguire senza accogliere la nostra proposta e di parte dell’aula di rispedire tutto in commissione. Continua a suonare ostinatamente la sua inutile musica mentre il Titanic-Sicilia affonda inesorabilmente”.

Il governo regionale ha scelto la strada dello scontro in Aula ed oggi esce sconfitto grazie alla propria debolezza mista a supponenza – il deputato regionale Claudio Fava -. La verità è che il disegno di legge sulla governance dei rifiuti era confusionario e inadeguato (come dimostra la lunga teoria di emendamenti presentati dallo stesso esecutivo) e soprattutto non affronta nessuno dei temi strutturali sul tema della gestione dei rifiuti  – e aggiunge – davanti alla manifesta mancanza di tenuta della sua maggioranza, Musumeci, invece di interrogarsi sui propri errori, pensa di inveire contro le opposizioni, le stesse che da settimane chiedevano di poter affrontare una discussione in Commissione, che proprio il governo ha impedito”.

Il Governo regionale ha scelto la strada dello scontro in Aula ed oggi esce sconfitto – dichiara Claudio Fava rispondendo a Musumeci – grazie alla propria debolezza mista a supponenza. La verità è che il disegno di legge sulla governance dei rifiuti era confusionario e inadeguato (come dimostra la lunga teoria di emendamenti presentati dallo stesso esecutivo) e soprattutto non affronta nessuno dei temi strutturali sul tema della gestione dei rifiuti.

Chi brinda e ringrazia sono i padroni delle discariche private, in assenza di un piano sui rifiuti che con il disegno di legge presentato dal governo non c’entra un fico secco – continua Fava”.

“Da due anni – conclude Fava – il governo non ha la forza né la maggioranza per portare in aula un vero piano e intanto autorizza 1,8 milioni d imetri cubi in più alle discariche dei Leonardi e proroga di dieci anni la concessione all’Oikos. I soliti noti fuori dall’assemblea regionale brindano al governo Musumeci e alla sua inettitudine”.

Sull’argomento interviene anche Carmelo Pullara, capogruppo dei popolari-autonomisti all’assemblea Regionale Siciliana che dichiara: “Ribadiamo in maniera decisa la contrarietà a quanto avvenuto oggi in aula dove le opposizioni, ottenendo il voto segreto, hanno bloccato il testo sulla riforma dei rifiuti. Un articolo, il primo, che in più parti è stato oggetto di attentati politici e che alla fine per un voto è stato soppresso. Negli ultimi due giorni abbiamo assistito a ogni tipo di ostruzionismo strumentale che ha prodotto l’ennesimo pantano, uno spettacolo che ai siciliani non deve essere passato inosservato. Si continua a bloccare l’aula sulle riforme importanti attraverso meccanismi di fatto inusuali per questo tipo di votazioni.

Un gioco squallido dove chi compie attentati istituzionali come questi sceglie di proposito di non metterci la faccia perché protetto dalla segretezza. Ma su decisioni così importanti non si può nascondere la mano che spara. Condanniamo fermamente questo atteggiamento irresponsabile da parte dell’opposizione (Movimento 5 Stelle e Pd): chi non ci mette la faccia non merita il rispetto degli elettori siciliani.”

“La bocciatura dell’art.1 del Disegno di legge sui rifiuti è un dispetto non alla maggioranza di governo ma all’intera Sicilia”. “Questo parlamento, tutto, è stato eletto dai siciliani con la speranza di portare la Sicilia fuori dal disastro ereditato dal Governo Crocetta, nel settore  dei rifiuti come su tanti altri fronti.

Oggi invece l’opposizione, con la richiesta del voto segreto, ha certificato che preferisce mantenere lo status quo. Non possiamo accettarlo e chiediamo al Presidente Musumeci di mantenere viva la speranza per un futuro migliore della nostra terra. Alle opposizioni chiediamo responsabilità perché non è con “il tanto peggio, tanto meglio” che si fanno gli interessi della Sicilia”.

 

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