Catania: maltrattava la mamma, arrestato

Un giovane di 25 anni è stato arrestato a Catania dai carabinieri della stazione di piazza Verga per maltrattamenti in famiglia ai danni della madre di 63 anni.

Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno evidenziato come la donna abbia subito negli anni gravi vessazioni psicofisiche da parte del figlio, spesso sotto l’effetto di uso smodato di alcool e droga che ne avevano annullato ogni freno inibitore.

La donna, se pur con un comprensibile conflitto interiore, aveva denunciato all’autorità giudiziaria il comportamento del figlio già nel 2017 e poi nel gennaio di quest’anno determinando l’emissione di un provvedimento cautelare in carcere nei suoi confronti.

La prostrazione psicologica sofferta dalla madre per la detenzione del figlio e le scuse di quest’ultimo con le rassicurazioni sul futuro mutamento del proprio stile di vita avevano indotto la donna a non opporsi alla revoca della misura detentiva allora in atto e il giovane è stato rimesso in libertà con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Le promesse del ragazzo sono rimaste un puro intento largamente disatteso e non appena ha ottenuto la scarcerazione, il giovane è ricaduto nella spirale degli abusi già accennati che ne hanno addirittura peggiorato i comportamenti nei confronti della madre come una volta che, ubriaco davanti la televisione, minacciava la donna con un coltello affinché gli desse del denaro utile all’acquisto di droga e alcool.

La donna era costantemente oggetto delle intemperanze del figlio sfociate anche in aggressioni fisiche. La donna veniva colpita con schiaffi e pugni al volto e a volte la minacciava di farla saltare in aria con il gas solo perché si era rifiutata di dargli del denaro per un viaggi oall’estero.

L’uomo aveva preso l’abitudine di uscire di casa portando con sé le chiavi non prima d’averla chiusa all’interno dell’abitazione. In un’occasione, al suo rientro la madre che fingeva di dormire, ha visto il figlio frugare di nascosto nella sua borsa e il giovane, alle giuste rimostranze espresse dalla vittima, andò in escandescenza distruggendo il mobilio, terrorizzandola e costringendola a rinchiudersi a chiave in un’altra stanza.

Il timore, ormai concreto, per la sua incolumità ha costretto la donna a chiedere aiuto ai carabinieri che hanno prodotto i necessari riscontri alle dichiarazioni della donna che hanno determinato l’emissione di un’ulteriore misura cautelare da parte del giudice.

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