Le vie dei tesori: tre fine settimana per scoprire 10 città

Sarà una disfida di luoghi l’edizione 2019 de Le vie dei tesori. Tra 69 chiese, 8 ville, 4 castelli, 16 palazzi, 4 torri, una prefettura e una ex capitaneria, oltre ad un numero imprecisato di campanili, monasteri, ipogei, sacrari, santuari, antiche carceri e torri di guardia, fortini e musei. Una singolar tenzone a colpi di bellezza, e siamo solo all’inizio.

Perché mai come quest’anno Le Vie dei Tesori apre le porte di luoghi spalmati su tutta l’Isola. Il festival – nato a Palermo, dove ad ogni edizione la città si trasforma in un unico museo diffuso – quest’anno si allarga infatti a quindici città, grandi e piccole: i primi tre weekend, da domani (venerdì 13 settembre) a domenica 29 settembre, coinvolgeranno Messina, Caltanissetta, Trapani e Marsala, Sambuca, Sciacca e Naro, Acireale, Siracusa e Noto. Il 4 ottobre Le Vie dei Tesori si trasferirà invece a Palermo e Catania (5 weekend) e tra il barocco del Ragusano (3 weekend). A Palermo saranno proposti 170 tra luoghi da visitare ed esperienze inedite, Catania ne schiera altri 50.

Nella Sicilia occidentale il viaggio sarà a Trapani, Marsala, Sciacca, Sambuca, Naro e Caltanissetta. Si partirà dalla torre della Colombaia (su prenotazione) a Trapani che l’anno scorso per il suo debutto ha contato oltre 15 mila visitatori. Ci si potrà arrampicare sul campanile di San Domenico, scoprire i balconcini di stucco dell’Immacolatella, entrare dopo anni a Santa Maria del Gesù per la Madonnina invetriata di Andrea della Robbia.

Passiamo a Marsala: qui sarà protagonista la scala elicoidale del campanile del Carmine dove si potrà salire solo due persone alla volta. Oggi pomeriggio è stato il vescovo Domenico Mogavero ad inaugurare le vie dei tesori. Marsala sarà la star di 21 siti (4 su prenotazione), per la più british delle città siciliane. Dalla chiesa Madre, al museo Lilibeo – con le navi punica e romana – alle Latomie dei Niccolini (le sepolture dei primi cristiani); da scoprire l’affresco della Madonna Orante a Santa Maria dell’Itria, o i melograni affrescati dell’ipogeo di Crispia Salvia. Senza dimenticare che Garibaldi sbarcò qui con i suoi Mille (e Marsala gli dedica un museo privato). Anche qui sono previste passeggiate, per Marsala e Trapani valgono gli stessi coupon.

Nell’Agrigentino la rete si formerà tra Sciacca, Naro e Sambuca, dove i coupon sono validi per le tre città: 12 luoghi per Sciacca, dove bisogna lasciarsi guidare dai cinque sensi: perché si guarda, si tocca. Per scoprire che c’è palazzo Lazzarini con tanto di giardino segreto; la chiesa più antica della città, San Nicolò La Latina; il Castello dei nobili Peralta, la chiesa di Santa Margherita dove il pavimento veniva lavato con il Moscato. Vicino vicino ecco il borgo più inatteso, Naro con quel suo barocco che ha una storia a sé: 12 siti (aprono il sabato e la domenica) a partire da Santa Maria del Gesù con il crocifisso di Frate Umile da Petralia, che si dice sia stato fatto dagli angeli; Santa Caterina che in epoca medievale era affrescata da Cecco da Naro, lo stesso del soffitto palermitano dello Steri; san Francesco con la sacrestia colma di armadi estrosi. E non dimenticate che nella Biblioteca Feliciana è conservata una rarissima Bibbia poliglotta in otto lingue. Sambuca non si lascia superare di certo: eccola schierare 13 siti (sempre sabato e domenica), dalla Chiesa Madre restituita alla città, dopo il disastro del terremoto, alla Madonna dell’Udienza di Antonello Gagini, nascosta per tanti anni nell’intercapedine di un forno: oggi è alla chiesa del Carmine. I saloni nobiliari di Palazzo Planeta o Santa Caterina, dove si sente il profumo delle “minne di vergini”, create qui. E soltanto per il festival si salirà la scala elicoidale della chiesa del Purgatorio, o si ricorderà il fortino dimenticato dell’Ulmo che emerge dal lago.

Caltanissetta chiude questo primo cerchio e partecipa per la terza volta. Qui si parte dal complesso di santa Maria degli Angeli che racchiude sia il cimitero che la chiesa, mai aperta dopo il restauro. Addossati al castello di Pietrarossa, i loculi e le cappelle gentilizie sono spettacolari. Aprono le porte Palazzo delle Poste e la Casa del Mutilato, e il Palazzo della Provincia con splendidi affreschi. L’anno scorso si è scoperta Villa Grazia, quest’anno si aggiunge la bellissima Villa Testasecca, il regno del “signore delle zolfare”; aprono il Seminario e la chiesa di san Francesco dove troverete un Borremans, Palazzo Benintende è tornato vivo grazie ai  condomini. Ritorna anche la visita allo stabilimento Averna dove da un elisir “cappuccino” nacque l’amaro della Real Casa, donato ai visitatori in formato mignon.

Nella Sicilia orientale tappa a Messina, Acireale, Siracusa e Noto. Il viaggio continua, sempre tre weekend ma in Sicilia orientale: partendo da Messina, toccando Acireale, arrivando a Siracusa e chiudendo a Noto. Sempre tra luoghi, siti su prenotazioni, passeggiate e, a Messina e Siracusa, anche visite con degustazione di vini Planeta. Partiamo da Messina, alla sua terza partecipazione a Le Vie dei Tesori: 26 luoghi in corsa, rispetto all’edizione allo scorso anno, ci sono meno chiese – ma apre i battenti quel gioiello medievale che è San Tommaso Il Vecchio, che per anni fu utilizzata come forno – e più musei e collezioni d’arte. Tra queste, la GAMM, la Galleria d’arte Moderna provinciale che custodisce Fontana, Casorati, Boetti o Guttuso; o l’ex rifugio antiaereo che ospita il Museo del ‘900. E aprirà per un solo giorno, il MuMe con i due Caravaggio e i due Antonello. Ma la vera sorpresa è sul mare perché nell’ultimo weekend sarà visitabile la Prefettura con il suo salone che sembra vagare a pelo d’acqua. E poi il Comune e le ville Liberty

Noto – Maria dell’Arco II, Santa – Particolare della facciata della chiesaAcireale biblioteca ZelanteaDa Messina ad Acireale, il viaggio continua: la cittadina delle 40 chiese e delle 100 campane è al suo debutto nel festival, apre 11 luoghi e per l’occasione permetterà le visite a quel gioiello sconosciuto che è il palazzo vescovile, che apre i battenti per la prima volta. Visite anche alla Collegiata di San Sebastiano con il Museo del Tesoro con preziosi ostensori e paramenti; Santa Venera, chiusa da trent’anni, o ‘a chiesa di fimmini (Santa Maria delle Grazie) che è una piccola Cappella Sistina con affreschi straordinari. Serrata per tantissimi anni anche la chiesa del Collegio domenicano dell’Arcangelo Raffaele detto allora “Ritiro delle donzelle oneste”: bellissima e pressoché sconosciuta. La Biblioteca Zelantea metterà in mostra per la prima volta il Liber Rubeus, la raccolta dei diritti concessi alla città nel corso dei secoli, colmo di meravigliose miniature.

Messina Sant'EliaEccoci a Siracusa che rinnova il suo impegno con Le Vie dei Tesori per il terzo anno con 21 luoghi: e stavolta la sorpresa arriverà in notturna visto che si potrà visitare la sera la chiesa di Santa Lucia alla Badia che custodisce la commovente tela di Caravaggio, “Il seppellimento di Santa Lucia”. Tra gli altri siti, ecco il Carmine, San Filippo Apostolo o san Filippo Neri con quel suo pavimento che pare un merletto: tutte hanno dovuto fare i conti con la ricostruzione. O, nell’antica Giudecca, ecco la Cappella Sveva nel Palazzo Arcivescovile. Poi il Consorzio Plemmirio che difende l’ambiente o il Teatro Comunale che GiovanBattista Basile, già scottato dalle traversie per il Teatro Massimo di Palermo, non volle costruire; e l’ottocentesca Capitaneria di Porto, normalmente chiusa al pubblico. Sono anche previste sei lezioni di yoga in luoghi storici – piazza d’armi di Castello Maniace, giardino di Villa Landolina e il Ginnasio romano – , anticipazione del Siracusa yoga Festival.

Noto – chiesa di SAnta Maria dell’Arco

Questa prima tranche di festival si chiuderà a Noto che per questo suo debutto apre 13 luoghi. Qui si può andare in cerca di Madonnine: quella Bianca o della Neve, attribuita al Gagini, nella chiesa del SS. Crocifisso dove è anche la cappella rosa e celeste dei Landolina; o la Madonna col Bambino dei palermitani Giovanni e Paolo de Battista della Badia Nuova, ma bisogna spingersi fino a Santa Chiara per trovare un’altra Madonna gaginiana. Poi, i nobili palazzi, simbolo di un tempo in cui la cittadina era meta di re e principi: da Palazzo Ducezio al neoclassico Palazzo Landolina di Sant’Alfano alla residenza dei principi Nicolaci di Villadorata, o a Palazzo Trigona che per metà appartiene ancora all’ultima marchesa di Canicarao.

Messina-monastero di San Placido

Non mancherà tempo per le passeggiate guidate da esperti del territorio. Dalle saline di Trapani alla Marsala della dominazione spagnola alla Sciacca della comunità ebraica, sui passi di miti e Madonne a Messina, alla ricerca del Caravaggio a Siracusa, nelle Chiazzette laviche di Acireale, solo per citarne alcune. Vanno scoperte (e prenotate) su www.leviedeitesori.it

Speciali visite guidate in luoghi di grande fascino: sabato 21 settembre alle 19 a Villa Testasecca a Caltanissetta e al Sacrario Cristo Re a Messina, venerdì 27 a Palazzo Arezzo Targia (fuori programma) a Siracusa,  sabato 28 a Palazzo Planeta, a Sambuca e a Castel Gonzaga, a Messina. Si chiude con una degustazione di vini Planeta. Si deve prenotare: www.leviedeitesori.it.

Per scoprire veramente la Sicilia si andrà in autobus che è la novità di quest’anno. Gite giornaliere sono previste ogni giorno con partenza da Palermo per percorrere da un capo all’altro l’isola. Un progetto nato grazie alla collaborazione con Labisi eventi vettore ufficiale.

Siracusa Santa Lucia alla Badia

La manifestazione è quest’anno dedicata all’ex assessore Sebastiano Tusa che aveva dato l’input all’avvio de Le vie dei tesori. Per il quarto anno consecutivo da Roma è arrivata la medaglia di rappresentanza del presidente della Repubblica e i patrocini del Senato, della Camera e del Ministero dei beni culturali.

Siracusa chiesa di San Tommaso Apostolo

Per partecipare a Le vie dei tesori basterà acquistare il coupon per l’ingresso con visita guidata sul sito www.leviedetesori.it e presentarsi sul luogo. Un coupon da 12 euro è valido per 10 visite, da 6 euro per 4 visite e da 2.50 euro è valido per un singolo ingresso. I coupon da 10 e 4 visite sono disponibili pure negli hub nelle diverse città. A tutti coloro che acquisiranno i coupon sul sito verrà inviata per mail una pagina dotata di un codice QR da  stampare (o salvare sullo smartphone) e mostrare all’ingresso dei luoghi. Sul posto, solo i ticket da 2.50 euro. Le scuole o i gruppi possono scrivere all’indirizzo mail prenotazioni@leviedeitesori.it.

 

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